lunedì 27 febbraio 2017

PS4 VS ONE e tutta l'ignoranza che c'è in mezzo

Sup?
Delle cosiddette Console War, dall'alto delle tre decadi da Gamer che porto sulle spalle, ne ho viste veramente tante, iniziando dall'ormai classica ed al tempo accesissima "Sega Master System Vs. Nintendo", diatriba sulla quale ho davvero dei dolcissimi ricordi. Al tempo, le nostre argomentazioni su quale fosse il sistema migliore o la migliori esclusiva, venivano espresse in modo più o meno contenuto tra i banchi di scuola elementare o nei parchetti, faccia a faccia, ed i "commenti" anziché esser scritti su tastiera, erano elargiti nei casi più estremi a suon di sgabellatte nei gropponi, erano senza dubbio bei tempi, dove alla fine della contesa vinceva sempre una tregua amichevole suggellata nel pomeriggio stesso da una partita a Mario a casa di un amico, alternata ad una di Sonic a casa di un altro.
Oggidì mi trovo però qui pronto a lamentarmi, come un vecchietto rompiballe, della moderna Console War che a mio modo di vedere si sta imponendo con una certa e preoccupante prepotenza come una delle peggiori di sempre. Ebbene sì, il folto gregge dei "Sonari" (a mani basse i peggiori) capeggiato da un orda di Fanboy perlopiù quindicenni, assieme agli abbattuti ed un po' sfigati "Xboxari" (al momento un po' in crisi) stanno veramente dando spettacolo, creando un palcoscenico indecoroso per i "PCisti" che osservano un po' snob dall'alto questa triste contesa fine a se stessa che sembra, ed a tutti gli effetti è, uno screzio tra bambini sciocchi, ignoranti e viziati.
La lotta per il proprio brand di appartenenza, alimentata a piene mani dal delirio di onnipotenza provato dai cosiddetti "leoni da tastiera", giovani ed inesperti sull'argomento, ha infatti ridotto il 90% delle discussioni videoludiche ad un susseguirsi di maligne offese reciproche, vuote e senza senso, volte unicamente a distruggere i possessori della console non posseduta, creando un senso di appartenenza vacuo ed assolutamente attuale in questa società moderna. La difesa per il brand che si ha in casa ha portato ad un'allucinazione collettiva, ogni esclusiva è vista come oro colato, come un''arma da spiattellare in faccia agli "avversari", e le esclusive "rivali" sono nei casi più moderati trattate alla stregua della peggiore nefandezza dalle quali prendere immediatamente le distanze, remando così pesantemente contro, in tutto questo rendez-vous virtule, al bene del mondo videoludico: non esiste più un obbiettività su un titolo, si gioca per ferire gli altri, per sentirsi parte di qualcosa, per discriminare. C'è molta più cattiveria repressa dentro, molte più bugie ed illusioni autoindotte che trascendono il nostro amato mondo videoludico, molta più rabbia effimera somatizzata su una scala troppo grande, non è più un sano battibecco tra amici, è una guerra malata e nociva dalla quale prendo ampiamente le distanze. Le belle esclusive, così come i titoli di bassa qualità, i pregi ed i difetti, andrebbero analizzati per ciò che sono, senza attaccarsi a futili "bandiere", senza tirarsi fumo negli occhi, è letteralmente un conflitto inutile, troppo malato, fuori controllo.
E rimanga tra noi, ho sia ONE che PS4 in casa, e credetemi, sono entrambe console mediocri in egual misura, questa è probabilmente la peggiore generazione di sempre, priva di verve e di inventiva, ed in questo piattume creativo, alimentato da una società in crisi, è forse più facile accanirsi sul diverso nella nostra profonda solitudine, che guardare in faccia la realtà e magari farsi amico un ragazzo con una console "rivale" con cui condividere il nostro hobby. Crescete.

Quote of the Post 

(da leggere con pesante  rotacismo)

A questo gioco al massacro io non ci sto. Io sento il dovere di non starci!

Oscar Luigi Scalfaro

Babe Of The Post

Per rimettere un po' di gnocca 2D che da tanto, troppo tempo era assente da questo post: la spesso snobbata Nico Robin!


See Ya!

Pazto


mercoledì 22 febbraio 2017

Selva Videocollezionistica

Sup?
Il collezionismo è un istinto ancestrale che tutti noi, chi più chi meno, portiamo dentro e questo nostro lato umano trova libero sfogo nel nobile e talvolta "dispersivo" hobby dei videogames. La quantità di materiale da collezionare è infatti mastodontica, così come la varietà dei prezzi: lo stesso gioco o console può infatti variare tranquillamente da pochi spiccioli in una bancarella, a cifre decisamente più astronomiche in un negozio o sito specializzato e questo rende la "caccia" per arricchire la nostra collezione ancora più divertente e particolare.
Molte sono le sfaccettature del collezionare videogiochi, ognuno ha il proprio concetto di collezione, le proprie regole più o meno rigide che talvolta differiscono pesantemente e quasi vanno in conflitto con quelle altrui, in un mondo con decadi di storia alle spalle e un oceano di titoli e sistemi prodotti è infatti impossibile trovare un unica via collezionistica ed ogni punto di vista, ogni regola autoimposta va rispettata, per quanto strampalata possa essa sembrare.
Il concetto più importante però è che ognuna di queste tipologie di appassionati, a modo suo e spesso inconsciamente sta facendo una cosa molto importate, preservare la storia dei videogame. Ebbene si, sappiamo tutti che ormai, grandissima parte delle console, dei vecchi computer e del software a loro dedicato stanno facendo ahimè una brutta fine, spesso letteralmente nel bidone della spazzatura. Sia per fare spazio nelle soffitte private o negli scaffali dei negozi, sia per l'avanzare incessante del consumismo, tanti, troppi "tesori" sono andati perduti per sempre: bellissime Box Art e manuali completamente decimanti ed ormai ridotti a pochi esemplari, console, home computer ed hardware ormai sull'orlo dell'estinzione, gli esempi ahimè si sprecano. E benché l'emulazione ed i vari database su internet aiutino molto, moltissimo nell'arduo compito di preservare la storia videoludica, trovo un po' triste il fatto che nel corso degli anni perderemo inesorabilmente a livello fisico molti pezzi storici di questo nostro amato hobby.
E quindi viva il retrogame, viva il collezionismo (se "sano"), viva i mercatini e gli SNES a 10-Euri buttati là. E viva anche gli emulatori, specialmente il MAME, e tutti i database carichi di informazioni ed immagini, sempre pronti a narrarci di quei capolavori ormai dimenticati dal tempo.
In conclusione, a livello personale mi ritengo un collezionista piuttosto duttile, cerco di avere nella mia ludoteca solo ciò che ho giocato o voglio giocare, prediligo i giochi nella propria confezione, possibilmente più completi possibile, senza però disdegnare gli "affari" anche se incompleti, senza focalizzarmi su una singola console, periodo storico o regione particolare. In poche parole l'importante è giocare, giocare di gusto, liberi da imposizioni e "bandiere", soffermandosi ogni tanto su una bella illustrazione, tenendo il gioco tra le mani.

In aggiunta, per terminare questo piccolo articolo, trovo un po' triste il recente uso massiccio di titoli in formato esclusivamente digitale e quindi non fisicamente preservabili, e trovo ancora più triste tutti quei giochi "online only"  che una volta spenti i server, spariranno per sempre.

Pic Of The Post

Un bel Little Samson boxato, perchè si.


See Ya!

Pazto

martedì 7 febbraio 2017

Best of the 90s - II

Sup?
Eccoci dunque qua con la seconda e ben più succosa parte dedicata al meglio della quinta, strepitosa generazione di console.
Parto immediatamente da Suikoden II titolo già da me recensito QUI che a mio modo di vedere si è confermato come uno dei migliori JRPG della propria decade, se non di tutti i tempi, un gioco immancabile per gli amanti del genere.
Preparatevi dunque ad un possente effetto nostalgia e tenetevi forte, si comincia...

Klonoa: Door to Phantomile



Nel 1997, senza troppi scossoni sugli scaffali, Namco rilascia nel mercato Klonoa Door to Phantomile, Platform 2.5D per Playstation considerato da molti (a ragione) la vera gemma nascosta della quinta generazione. Nelle avventure del piccolo Klonoa si nasconde infatti una profondità molto più grande di quanto un "semplice" Platform in 2.5D possa lasciar trasparire, fatto che ahimè non è stato capito da molte, troppe persone.
Il mondo, le scelte grafiche, la colonna sonora, la storia ed i personaggi sono tutti elementi creati a regola d'arte, che a primo acchito possono sì sembrare fin troppo fanciulleschi, ma che ad una seconda e più attenta analisi sanno rivelare tutti i loro veri colori. Un gioco "nascosto" e tutto da gustare, merito anche di un gameplay semplice ma fresco, ma sopratutto, da capire. Esperienza obbligatoria per ogni gamer che si rispetti.

Super Vehicle-001: Metal Slug



Non un capolavoro di profondità, non il più raffinato dei titoli, non il più "bello", ma un gioco semplicemente immortale: ecco cosa è Metal Slug.
Entrato nelle sale giochi (e sui Neo Geo) con una spavalda prepotenza nel 1996, il titolo sviluppato dalla Nazca Corporation sotto etichetta SNK è diventato subito un cult che vive, fortissimo, ancora adesso.
Re indiscusso di rigiocabilità, settore in cui ha veramente pochissimi rivali, Metal Slug è il più alto picco mai toccato dai Run And Gun: un gioco che letteralmente "va sempre bene", "Imperatore del divano in Co-Op" un gioco che vale sempre la pena rigiocare. Mostro Sacro.

Final Fantasy IX



Molti se lo saranno aspettati ed infatti eccolo qua: Final Fantasy IX, probabilmente uno dei capitoli più controversi della magistrale saga creata da Squaresoft.
Uscito nel 2000 agli sgoccioli della propria generazione, dopo gli straordinari successi di Final Fantasy VII ed VIII che si erano imposti alle masse grazie al loro stile moderno ed un po' "fighetto", il nono capitolo della saga non ebbe paura di intraprendere una scelta assai azzardata: tornare alle origini della saga con tinte decisamente più fiabesche e fantasy. Una vera e proprio lettera d'amore ai fan storici che ahimè non fu stata apprezzata dalle masse, penalizzando a livello di vendite un gioco che è tranquillamente considerabile uno dei migliori Final Fantasy di tutti i tempi. Ottimo JRPG sotto ogni punto di vista, tecnicamente impressionante per l'hardware sul quale era stato concepito, vero e proprio canto del cigno della generazione.

Ape Escape




Gioco di successo, quasi fuori luogo in questa seconda parte, Ape Escape è stato a modo suo l'eterno secondo della sua generazione.
Mentre Mario, Crash ed in minor parte Spyro facevano infatti a schiaffoni per il titolo di migliore Platform 3D, il buon Ape Escape è sempre stato un po' fuori, forse volontariamente, da questa accesa contesa, riuscendo però a guadagnare in silenzio un discreto successo e ad entrare così nel cuore di molti giocatori, affermandosi dunque come vero vincitore "indiretto" di questa lotta. L'esclusiva Sony uscita ad opera dell'ottima ed ahimè non troppo conosciuta Sie Japan Studio nel 1999 è infatti uno stupendo e decisamente "libero" Platform 3D, ricco di buone idee e con un gameplay decisamente divertente ed innovativo. Un ottimo titolo che ha decisamente trovato il successo che meritava, ma che troppo spesso viene un po' dimenticato.


Alundra



Ed eccoci qua, pronti ad affrontare il vero e proprio "zoccolo duro" di questo blog: a me la saga di Zelda, ad essere totalmente sinceri, non piace tutto questo granché. Ho ovviamente apprezzato svariati titoli della saga, ma benché il mio rispetto verso l'opera di Miyamoto sia immenso, dico davvero, non ci ho mai trovato dentro molti degli elementi che i fan più affezionati della saga hanno sempre idolatrato ed amato. Ed è per questo che un giovane me si è avvicinato un po' titubante ad Alundra, titolo della al tempo fresca Matrix Sofftware (passata poi sotto l'ala protettiva di Square-Enix), vera e propria risposta "Made in Sony" alla saga di Zelda. Il gioco infatti ricalca più o meno spudoratamente gli elementi migliori delle avventure del buon Link: il gameplay è praticamente identico, il mondo e la sua navigazione è assai simile, così come la struttura base del gioco. Sarebbe un po' ipocrita dunque da parte mia amare questo titolo e snobbare la saga Nintendiana, ma cari miei, le cose stanno così.
Alundra si è imposto a mio modo di vedere come un gioco molto più intelligente, raffinato ed adulto, una versione di Zelda ben più profonda, un allievo che ha superato il maestro. E' una posizione difficile la mia, me ne rendo conto, ma credo che lo spazio che questo titolo si è guadagnato in questa lista, sia del tutto meritato. Gioco troppo spesso sottovalutato, che merita uno spazio in ogni collezione degna di nota.


Vib Ribbon



Titolo che entra di diritto in questa lista, Vib Ribbon, non tanto per le qualità del gioco in se, innegabili peraltro, quanto più per il concetto che il gioco si porta dietro: la quinta generazione è stata infatti l'ultimo contesto possibile in cui un gioco tremendamente semplice e "piccolissimo" ma con delle idee, poteva tranquillamente competere come visibilità negli scaffali dei negozi contro avversari dotati di budget ben più grandi, un esempio ancor più grande di Castlevania: Symphony of the Night in pratica, un rimando all'era degli Home Computer in cui i giochi erano fatti la gran parte delle volte in dei garage, da (se si era fortunati) un gruppo di amici. Gioco che oggi sarebbe indubbiamente targato come indie, e venduto esclusivamente in digital delivery, Vib Ribbon era un Platform - Rhythm Game dotato di uno stile grafico vettoriale allucinante, che permetteva di generare i livelli tramite i nostri cd musicali. Nessuna storia particolare, nessuna feature complessa, il gioco si presentava nella sua interezza nei primi istanti, e ciò non limitava assolutamente il divertimento che il gioco sapeva offrire.


In chiusura come non citare il leggendario Commandos: Behind Enemy Lines, RTS assai unico, gli stupendi Oddworld: Abe's Oddysee e Final Fantasy Tactics (probabilmente i migliori titoli di queste lunghissime menzioni d'onore) ed il sottovalutatissimo Nights into Dreams.
Da menzionare anche l'ottimo Stealth / Action Adventure Tenchu: Stealth Assassins, il divertentissimo Parappa The Rapper (a cui Vib Ribbon ha rubato ahimè spazio), l'allucinante Daytona USA assieme ai primi due Wipeout, Mario Kart 64, Crash Team Racing e state bene attenti, Tony Hawk's Pro Skater 2 e Terra Incognita per Net Yaroze (approfondite pure QUI ), probabilmente il primo grande esempio di gioco indie vero e proprio su console, titolo assolutamente da gourmet che se avete giocato ed apprezzato vi rende automaticamente "migliore amico per la vita" ai miei occhi.


See Ya!

Pazto