tag:blogger.com,1999:blog-42737584970762306912024-02-19T02:43:11.283+01:00Il Pazto la sa lunga!Una piccola mecca virtuale per i gourmet dei videogame ed i nostalgici delle riviste.
Retrogame a palate, attualità ed un po' di OT. Translation available in the SideBar.Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comBlogger59125tag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-60915369183934051742018-08-08T16:30:00.000+02:002018-08-08T16:48:38.461+02:00Nuovo Progetto!Ho deciso di iniziare un nuovo, piccolo, progetto per tutti noi "recensori della domenica".<br />
Un blog dove pubblicare recensioni amatoriali (su una piattaforma leggermente più professionale di questa), se possibile con quel gusto un po' retrò da rivista videoludica dei bei tempi andati, date un occhiata se volete (il sito è ancora in fase embrionale) e non esitate a mandarmi le vostre recensioni!<br />
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<a href="https://pastopasto777.wixsite.com/ilgiornalaiovideo" target="_blank">Il Giornalaio Videoludico</a><br />
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<br />Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-12575990270884951792018-05-12T17:26:00.002+02:002018-05-12T17:31:15.557+02:00Naughty Dog of WarSup?<br />
Mosso dal gigantesco sensazionalismo scaturito da certe recensioni, mi sono messo di buona lena a giocare, e di conseguenza recensire, il nuovo God of War, gioco acclamato fino allo sfinimento e da molti definito come uno di quei titoli che innalzano l'asticella, innovando e stupendo, con tanto di aspre, asprissime, critiche (quasi minacce) verso coloro che osano pensare il contrario.<br />
Come spesso accade per certi titoli in esclusiva, graziati troppo spesso da recensioni un pò di parte, mi sono quindi approcciato a tale opera nel modo più obbiettivo ed incondizionato possibile, nello stesso modo in cui approcciai al tempo "The Legend of Zelda: Breath of the Wild" gioco che poi si è rilevato a tutti gli effetti un magistrale capolavoro.<br />
Sarà avvenuta dunque la stessa magia in questa presunta pietra miliare?<br />
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<b><i>God of War - 2018 </i></b></div>
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<b><i><br /></i></b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcamuN4OvrrK73KBjLg-QW-0G9X_oJo0AQk72-5jdMpVKNoD-fyTOzZKb6MFYttaWq3U6Lw5YIW7aubBpuyLuWIb27XZqk-raftsRQNwFY6zhNRBjQGvU-GrXwZYhFCkFGHhsNMbxUKlI/s1600/gow4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcamuN4OvrrK73KBjLg-QW-0G9X_oJo0AQk72-5jdMpVKNoD-fyTOzZKb6MFYttaWq3U6Lw5YIW7aubBpuyLuWIb27XZqk-raftsRQNwFY6zhNRBjQGvU-GrXwZYhFCkFGHhsNMbxUKlI/s320/gow4.jpg" width="320" /></a></div>
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Il quarto titolo "ufficiale" delle avventure del buon Kratos si mostra fin da subito ai propri utenti come un Action-Adventure Hack and Slash pesantemente influenzato dalla console di cui è esclusiva: God of War è infatti profondamente pervaso di quel nuovo stile Sony ormai affermato da Naughty Dog con le sue eccellenti opere, vale a dire Uncharted e The Last of Us, ma ahimè, e lo dico fin da subito, il gioco non presenta nè il dinamico divertimento del primo, nè tanto meno la bellissima storia, profonda, adulta e ben scritta del secondo.<br />
God of War tenta infatti fin troppo di replicare quel tipo di charme, con il cliché del "combatto, esploro, risolvo puzzle" che qui però trova un terreno non troppo fertile.<br />
Il sistema di combattimento è in ogni caso molto appagante e decisamente saldo, fisico ed intuitivo (benché non troppo tecnico, né profondo, fatto che emerge specialmente nei Boss opzionali) e riesce difatti a divertire il giocatore senza annoiare mai, una grandissima qualità che però è inspiegabilmente orfana della violenza fuori scala tipica della serie, della moltitudine di Boss (talvolta riciclati al punto tale da risultare veramente imbarazzanti ed, eccetto rare occasioni, assai deludenti) e più in generale di quell'epicità carismatica tipica della serie.<br />
L'esplorazione è invece strettamente collegata a due fattori, vale a dire lo Storytelling con ricorrenti camminate, sequenze di arrampicate e salti totalmente scriptati, che tristemente non presentano sfida alcuna (e da qui il mio paragone precedente con le spassose peripezie di Nathan Drake) e la ricerca di numerosi tesori, necessari per un nuovo sistema di crafting di equipaggiamenti ed abilità, piuttosto carino, nè troppo profondo, nè troppo trascurato. Il mondo di gioco è comunque ben costruito e bello da "vivere", con elementi di backtracking ben realizzati, molte sub-quest e location piacevolmente varie, un mondo ricco di segreti, piuttosto lineare, che incentiva con gusto l'esplorazione.<br />
I puzzle infine sono a mio malincuore una delle note più dolenti del gioco, noiosi, ripetitivi e mal pensati (anche qui, realizzati assai meglio nelle opere Naughty Dog), risultando così più una sciocca perdita di tempo, quasi un offesa all'intelligenza del giocatore, che un reale intrattenimento, definibili al massimo come uno sciocco stratagemma utilizzato per spezzare il gameplay ed allungare un pò la longevità, già di per sé eccellente, del titolo... Davvero un gran peccato.<br />
Archiviato il reparto gameplay, passiamo adesso alla storia, discreta ma che si sforza forse troppo di essere ciò che non è, semplice e talvolta pasticciata ma con qualche spunto interessante (bella la parabola sull'adolescenza ad esempio), priva di una vera e propria costanza narrativa, dimostrandosi nel suo insieme come una semplice serie di "avvenimenti" che tradiscono un vero senso di avventura. Molto buono invece il comparto sonoro, così come quello grafico e tecnico.<br />
Il nuovo God of War è in definitiva un buon gioco, che coinvolge e diverte fino alla fine, benché vittima di diverse pecche che allontanano fortemente il titolo dalla mastodontica perfezione che in molti gli attribuiscono, forse più per tristi motivi di "Campanilismo Sonaro" che per meriti reali, ma che nonostante tutto, resta obbiettivamente un un opera consigliata a qualsiasi possessore di PS4.<br />
Non una Killer App dunque, ma un pregevole lavoro che, con qualche accorgimento in più, avrebbe potuto essere un ottimo gioco, di quelli da mettere in vetrina.<br />
Vedremo con i Sequel.<br />
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<i>See Ya!</i></div>
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<i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-67637095642435934152018-04-26T19:20:00.002+02:002018-04-26T19:20:59.096+02:00Wiidden Gem Sup?<br />
Con l'avvento della primavera e le pulizie ad essa collegate, ho deciso di riattaccare tra uno scatolone e l'altro il mio ahimè poco utilizzato Wii, peraltro reso da breve orfano del suo Shop Online (e con esso di tutte quelle piccole e semisconosciute esclusive WiiWare sulle quali stavo scrivendo un complesso post, diventato ormai superfluo per i moltissimi articoli, decisamente migliori, scritti sull'argomento dopo l'annuncio della chiusura dei server). E dunque, chiudendo questa enorme parentesi, eccomi dunque qua pronto a portarvi, oltre al ritorno della richiestissima rubrica "Babe of the Post", la recensione di un titolo che da anni mi prefissavo di giocare: Muramasa - La spada demoniaca<br />
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<b><i>Muramasa - The Demon Blade</i></b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRFfaqY3-IAlmvbtx-jnrqKpV6wMEJv_BpYQmH87Eg7LmQDBFurjQjwtsTrMB0NtTrLHqGsM-MJ5Ok5HXzDkPnYCGI0Sx2a-nbYAiaWoDF4wpt4IlJDiVMjvUiY_jxBPoeOpurwxGc-cY/s1600/Muramasa3-620x.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="348" data-original-width="620" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRFfaqY3-IAlmvbtx-jnrqKpV6wMEJv_BpYQmH87Eg7LmQDBFurjQjwtsTrMB0NtTrLHqGsM-MJ5Ok5HXzDkPnYCGI0Sx2a-nbYAiaWoDF4wpt4IlJDiVMjvUiY_jxBPoeOpurwxGc-cY/s320/Muramasa3-620x.jpg" width="320" /></a></div>
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Piccolo gioiello nascosto, tra i molti della libreria Wii, "La spada demoniaca" è stato rilasciato nel 2009 ad opera della VanillaWare, oggidì famosa per titoli come Odin Sphere e Dragon's Crown.<br />
E di questi giochi Muramasa condivide appieno, oltre al frenetico e saldo gameplay, anche il sublime stile artistico, con quel raffinato gusto storico-nipponico e quella particolarissima tecnologia di animazione 2D ormai iconica della suddetta software house.<br />
Il gioco è difatti un hack and slash bidimensionale, con forti elementi da beat'em up a scorrimento, una spruzzata di metroidvania (sopratutto per quanto riguarda la gestione della mappa ed il backtracking) e piccoli elementi Jrpg. Di base si picchia molto, moltissimo, concatenando lunghissime combo coreografiche, si esplora (poco), riempiendo man mano la mappa e si passa sporadicamente tempo nei menù, per cambiare oggetti e passare in rassegna le molte, moltissime Katana, vero fulcro del sistema di combattimento. Il titolo infatti, per quanto riguarda l'armamento, ci mette dinnanzi ad un numero spropositato di spade, ognuna di esse con la propria peculiarità e abilità speciale, rendendo quindi di vitale importanza la continua ricerca (spesso devota al crafting) di un nuovo e più potente, mezzo di distruzione.<br />
La storia, suddivisa in due diverse "campagne" collegate tra loro, benché non eccelsa, accompagna in modo adeguato il frenetico, ma talvolta ripetitivo, gameplay, tra personaggi ben caratterizzati, enormi Boss Fight ed una piacevole colonna sonora.<br />
Titolo decisamente di qualità dunque, visivamente eccellente e ricco di dettagli (come ad esempio il cibo consumabile, splendidamente disegnato ed animato), Muramasa si lascia giocare con piacere, anche grazie alla scelta oculata di proporre l'utilizzo di un controller classico, per coloro che come me, sono allergici agli strampalati controlli "standard" del Wii.<br />
Talvolta eccessivo sul backtracking, spesso inserito per il solo gusto di allungare di qualche minuto un capitolo, e privo di particolare varietà, sia sulla storia che sul gameplay, l'opera della VanillaWare rimane comunque affascinante e consigliatissima, un esperienza che ogni gamer dal palato fine non dovrebbe farsi scappare.<br />
Disponibile, se volete, anche una versione Remastered per PS Vita dal nome "Muramasa Rebirth".<br />
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<i><b>Babe of the Post</b></i></div>
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<i>Ovviamente (ovviamente!!!) Kongiku da Muramasa</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpTK2xV1IcNuFW_El_6fP07pp_S1u2TlEQpo77Pq93qkPqbJpePEKvnDIiZlAwGHhGfzCP31o_2jJ28M25Kpx3N2VD27kwk2dzlq2gwKKYl-yZLlHfuc8F9pZUbgtCq5ZyFQVXFhSrYx4/s1600/mdb-illust-kongiku.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="685" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpTK2xV1IcNuFW_El_6fP07pp_S1u2TlEQpo77Pq93qkPqbJpePEKvnDIiZlAwGHhGfzCP31o_2jJ28M25Kpx3N2VD27kwk2dzlq2gwKKYl-yZLlHfuc8F9pZUbgtCq5ZyFQVXFhSrYx4/s320/mdb-illust-kongiku.jpg" width="182" /></a></div>
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See Ya!</div>
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<b><i>Pazto</i></b></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-13086763507212554022018-03-02T16:46:00.001+01:002018-03-02T18:21:49.908+01:00Meno è MeglioSup?<br />
Qualche giorno addietro, chiacchierando in modo spensierato con un mio caro amico, ci siamo soffermati su un tema a sfondo videoludico piuttosto interessante: vale a dire quella passione, quella voglia quasi febbrile di giocare ad un titolo che a volte ti assale, di quelle che ti acceca e ti mette addosso una gran voglia di tornare a casa per fare un altra partita. Ricordi perlopiù legati a giochi della nostra infanzia, certo, ma che negli ultimi anni, salvo rare eccezioni (e quelle eccezioni sono spesso realizzate da Nintendo) sono stati creati da piccoli studi Indie.<br />
Ebbene sì, a livello personale ad esempio fui colpito così tanto da Hotline Miami che distante da casa spesso mi trovavo a ragionare profondamente sul gioco e quando infine rincasavo, quasi svolgevo le attività di routine con una distratta fretta, per potermi infine mettere con profonda gioia davanti al monitor. E da qui viene la probabilmente obsoleta domanda: l'amore ed il carisma che oggidì riescono a trasmettere i videogiochi creati da piccoli studio indipendenti, che lavorano duramente forse più per passione che per successo, si è forse perso nelle mastodontiche produzioni "Tripla A"?<br />
La cura e l'entusiasmo che le piccole software house riuscivano al tempo ad infondere nelle proprie opere, tra piccoli team affiatati ed una tecnologia sì limitante, ma che grazie alle proprie "barriere" stuzzicava l'ingegno, è forse andato a sparire nei giochi con un budget da capogiro ed un team abnorme di professionisti?<br />
Ognuno a questa domanda avrà le proprie risposte, la mia sapete già quale è.<br />
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<b><i>Sylviana: Ai Ippai no Boukensha</i></b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBQimbUkvUvFQBvUiXZ5zGd19cMRujo1K1WoAc8POMcwKvFRSeeHosl5YZWGA7oJs5Ae93bFUuusE1OUNwFR9r9D3ss95qNdFsEVtsAcj30GYolaA1ECGivmp8NoGn4cytHugks_-75Q8/s1600/Sylviana.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="424" data-original-width="512" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBQimbUkvUvFQBvUiXZ5zGd19cMRujo1K1WoAc8POMcwKvFRSeeHosl5YZWGA7oJs5Ae93bFUuusE1OUNwFR9r9D3ss95qNdFsEVtsAcj30GYolaA1ECGivmp8NoGn4cytHugks_-75Q8/s320/Sylviana.jpg" width="320" /></a></div>
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Sylviana (conosciuto talvolta anche come Silviana) fa parte di quella categoria di giochi che, come funghi, spuntarono sul finire degli anni '80, seguendo la scia di quella pietra miliare che fu The Legend of Zelda (a suo tempo, per essere puntigliosi, preceduto da Hydlide nel 1984) : giochi di avventura con una spruzzata di RPG dunque, incentrati sull'esplorazione di un vasto mondo pieno di sfide e segreti, con prospettiva "dall'alto" e talvolta criptici.<br />
E questo titolo, ideato in origine per il Famicom Disk System nel 1988 , e successivamente riveduto e corretto per MSX (nella sua edizione definitiva, diciamo), è proprio questo: un rip-off neanche troppo velato delle avventure di Link, che punta molto sullo stile grazioso della protagonista e dei suoi antagonisti (con artwork in-game decisamente curati), e sulla semplicità di gioco. Storia basilare, Dungeon e Boss Fight non troppo complessi ed un mondo discretamente vasto (con in più una sorpresa niente male verso la metà del gioco) creano un avventura "piccola" ma divertente, talvolta lenta ed invecchiata non benissimo, che approcciata nel modo giusto può però regalare diverse ore di sano divertimento e grandi soddisfazioni.<br />
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<b><i>Yoshi's Woolly World</i></b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcvNAu1iUFRKnc2bKY7uyw_3sGLA6LLB9-PCPXCmq-M34iH3nUdxrsLnld_Iin5vGBLRzlkP8bLGnDfUHTrQH3TdTHj4OLeRYdpGD7Mu3agiBB7ZYaEXfzVJJKI_5M78zUSUCKa9CmizE/s1600/yoshi+woolly.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1200" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcvNAu1iUFRKnc2bKY7uyw_3sGLA6LLB9-PCPXCmq-M34iH3nUdxrsLnld_Iin5vGBLRzlkP8bLGnDfUHTrQH3TdTHj4OLeRYdpGD7Mu3agiBB7ZYaEXfzVJJKI_5M78zUSUCKa9CmizE/s320/yoshi+woolly.jpg" width="320" /></a></div>
<b><i><br /></i></b>
Lo dico subito e senza mezze misure: Yoshi's Woolly World è uno dei giochi più adorabili che abbia mai visto.<br />
Curato a livello quasi maniacale, sia nel mondo che nei suoi abitanti (interamente creati in lana virtuale), il titolo colpisce appieno con la sua peculiarità ed il suo stile unico.<br />
Rilascuiato nel 2015 per Wii U (console che ultimamente sto apprezzando forse più del dovuto), questo platform in 2.5D fa tutto, ma proprio tutto, nel modo giusto: gameplay saldo e divertente, ambientazioni con un ottimo level design ricche di trovate intelligenti accompagnate in più da una colonna sonora adatta e pimpante, una durata più che discreta e tantissimi segreti sanno infatti regalare al giocatore un esperienza completa e di qualità dall'inizio alla fine, il tutto confezionato nel noto stile qualitativo Nintendo.<br />
Un Platform completo dunque, semplice da giocare ma che sa regalare a chi vuole delle sfide decisamente impegnative, che diverte e scalda il cuore, dotato in più di un eccellente modalità in cooperativa.<br />
Uno dei migliori esponenti del genere degli ultimi anni, un gioco adorabile.<br />
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<i>See Ya!</i></div>
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<i><br /></i></div>
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<i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-32266934933652872222018-01-15T12:22:00.000+01:002018-01-15T12:24:24.618+01:00New Age & CaciaraSup?<br />
Due recensioni veloci veloci, scritte tra le varie abbuffate del periodo natalizio, che trattano di giochi assai diversi tra loro.<br />
Buon anno a tante belle cose.<br />
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<b><i>Abzû</i></b><br />
<b><i><br /></i></b>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0rJjBtMgMoD8NEiDtdj0Exaf1hWSm8ThYXaASpXwYvhH0p1VjFZ-C0bMlJh76FcDqZMopk4KSIMVgQLzp00o-6BpXNk5qXo_qsRBMN2D_Mdvp_pyp9M6ts9X1tLJxvhyphenhyphenUSfCkm7rX2Kg/s1600/Abzu.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="334" data-original-width="594" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0rJjBtMgMoD8NEiDtdj0Exaf1hWSm8ThYXaASpXwYvhH0p1VjFZ-C0bMlJh76FcDqZMopk4KSIMVgQLzp00o-6BpXNk5qXo_qsRBMN2D_Mdvp_pyp9M6ts9X1tLJxvhyphenhyphenUSfCkm7rX2Kg/s320/Abzu.jpg" width="320" /></a></div>
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Se Journey ed Ecco the Dolphin avessero un figlio, beh quel figlio sarebbe senza dubbio Abzû.<br />
Un giovane team, la Giant Squid Studios, composto perlopiù da elementi reclutati direttamente dalla thatgamecompany, ha infatti immerso lo stile artistico, il gameplay e la filosofia di Journey in un ambientazione oceanica, ambientalista e leggermente new age che richiama in più punti le avventure del ahimè non troppo conosciuto delfino pubblicato da Sega.<br />
Una sorta di "Walking Simulator" dunque, un avventura ricercata che non presenta difficoltà di sorta o variazioni nel gameplay (lo stesso Journey era infatti a modo suo assai più "action") dove oltre a nuotare, esplorando il bellissimo paesaggio, si fa poco altro se non seguire l'affascinante e delicato corso degli eventi, interrogandoci man mano su di essi.<br />
Un avventura che si lascia giocare con piacere nel corso del suo (breve, brevissimo) svolgimento, con immagini che sanno incantare e suscitare forti emozioni, accompagnato da un ottima colonna sonora (che mi ha più volte rimandato col pensiero a quella, stupenda, del primo Tomb Raider) il tutto confezionato con classe, tatto ed eleganza.<br />
Un gioco per i soli amanti del genere dunque, forse ancora più di nicchia rispetto agli atri colleghi del settore, Abzu è un opera in grado di appassionare e coinvolgere coloro che sapranno dedicargli il giusto tempo, la giusta mentalità.<br />
Consigliato a tutti coloro coloro che amano i videogiochi in tutti i loro aspetti, ma probabilmente, data la durata, non a prezzo pieno.<br />
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<b><i>Loaded</i></b><br />
<b><i><br /></i></b>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpW8-0xeidi7QKAp23ln60mUmbwP8JBBSeWEpeDN06lgY3suFTqumzoYsmTcd7XU-0czfsLNINKQBbmAa836XUai86Ynxct147gFGGc6PkHj2Ifm5oJGUfyCGqgu-_4zpVmh__LyTIcnE/s1600/loaded.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="479" data-original-width="637" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpW8-0xeidi7QKAp23ln60mUmbwP8JBBSeWEpeDN06lgY3suFTqumzoYsmTcd7XU-0czfsLNINKQBbmAa836XUai86Ynxct147gFGGc6PkHj2Ifm5oJGUfyCGqgu-_4zpVmh__LyTIcnE/s320/loaded.jpg" width="320" /></a></div>
<br /></div>
Titolo della leggendaria Gremlin Interactive, Loaded è un affresco del passaggio tra quarta e quinta generazione videoludica. Top-Down Shooter vecchio stampo, con un forte sapore da gioco DOS anni '90 (benché sia uscito, stranamente, solo per console) Loaded ci vede immersi nei luridi panni di un tremendo avanzo di galera (tra i sei selezionabili, ognuno con le proprie peculiarità) impegnato in una rocambolesca fuga da una futuristica super prigione (situata in un lontano pianeta) assai sporca e rugginosa, irta di grotteschi nemici, dotata di un level design labirintico molto simile a Doom, con tanto di chiavi di accesso, ambientazioni talvolta claustrofobiche, porte bloccate ed occasionale senso di smarrimento.<br />
Gioco onesto e divertente nella sua estrema semplicità, dove si spara tanto e si esplora a cuor leggero, dotato di un fortissimo stile Industrial (riscontrabile sopratutto nella colonna sonora, a volte eccellente a volte poco più che discreta) che i fan con più inverni sulle spalle non potranno che apprezzare.<br />
Un opera dunque che oggidì potrebbe al massimo essere un "semplice" indie in mezzo a tanti altri, ma che al tempo (anche se per poco) era uscita a testa alta sugli scaffali, prima della rivoluzione delle maxi-produzioni e delle imposizioni sempre più marcate del mercato. Una valida e divertente testimonianza dei primi passi mossi dalla quinta generazione videoludica.<br />
Un esperienza dunque da rigiocare forse più per l'atmosfera ed il suo "valore storico" che per il titolo in sé, benché badate bene riesca ancora ad intrattenere e divertire in maniera eccellente.<br />
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<i>See Ya!</i></div>
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<i><br /></i></div>
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<i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-44289466359486951042017-11-05T16:57:00.000+01:002017-11-05T16:57:19.229+01:00JRPG col raffreddoreSup?<br />
Immerso nel tunnel del raffreddore (di quelli che ti prendono con estrema cattiveria) eccomi dunque qua pronto a portarvi la recensione di un gioco uscito al tempo un po' in sordina ma divenuto man mano, col tempo ed il passaparola, un autentico <i>cult</i>.<br />
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<b><i>Quick!</i></b></div>
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<i>EarthBound</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRkkP1YpwmYYLQNkXlVMIqndxOG4xR42cL0D6JtzuKjyPxX8jZWQMJCiPmldRT05Xp1tH_Gzf6P1lOp0uoggK9_6Ox0If4n-LH1c0ghWNMdcnwNIjoDG0EOfszues_sfhDpJxwGQX2Esc/s1600/QRjQJaq.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="264" data-original-width="470" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRkkP1YpwmYYLQNkXlVMIqndxOG4xR42cL0D6JtzuKjyPxX8jZWQMJCiPmldRT05Xp1tH_Gzf6P1lOp0uoggK9_6Ox0If4n-LH1c0ghWNMdcnwNIjoDG0EOfszues_sfhDpJxwGQX2Esc/s320/QRjQJaq.jpg" width="320" /></a></div>
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<i>Mother 2</i>, conosciuto in occidente come <i>EarthBound</i>, è probabilmente uno dei più atipici, bizzarri e genuini <i>JRPG </i>mai creati.<br />
Benché conservi in sé, sopratutto a livello di <i>gameplay</i>, grandissima parte dei cliché del genere, l'opera della leggendaria <i>HAL Laboratory</i> si distanzia totalmente dai propri colleghi per atmosfera e storia: il gioco è infatti ambientato ai giorni nostri e vede come protagonisti dei "semplici" bambini coinvolti in un profondo viaggio, interiore ed esteriore, dove anche azioni normali come prendere un semplice autobus possono rivelarsi un impresa epica.<br />
E così tra un colpo di padella ad un teppista ed una sosta per un buona pizza la storia prosegue e si infittisce sempre più, tra carismatici personaggi e dialoghi che spaziano dal profondo al <i>nonsense</i>, il tutto accompagnato da una colonna sonora decisamente unica ed originale, talvolta bizzarra, ma assolutamente adatta al contesto del gioco.<br />
Il <i>gameplay </i>come detto è forse un po' troppo retrò, sopratutto sotto il contesto del <i>grinding</i> rigido ed indispensabile per poter sconfiggere i boss più ostici, ma presenta comunque delle interessanti e fresche novità. I nemici, sempre visibili su schermo, saranno sconfitti all'istante se considerati troppo deboli (rendendo così più veloce e sopportabile il suddetto <i>grinding</i>), mentre i classici <i>HP</i> presentano un interessante dinamica: dopo aver subito un colpo infatti non scenderanno all'istante, ma gradualmente, dandoci così la possibilità (se sapremo muoverci nei menù con gran velocità) di curarci in tempo, piccola trovata che decolla solo verso il finale di gioco (avendo molti più <i>HP</i> a disposizione) che rende a modo suo interessante un sistema di combattimento altrimenti un po' troppo piatto. La difficoltà infine risulta non perfettamente calibrata: si passa spesso da sezioni eccessivamente "bastarde" (credetemi) ad altre fin troppo tranquille senza una vera e propria curva di apprendimento... Difetti che comunque scompaiono davanti alla favolosa atmosfera del titolo.<br />
In sostanza dunque <i>EarthBound</i> è un piccolo gioiello, non troppo conosciuto e con degli innegabili difetti, consigliato vivamente a tutti gli amanti del genere che vogliono qualcosa di diverso, in grado di stupire con le sue trovate e la sua genuinità.<br />
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<i><b>See Ya!</b></i></div>
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<i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-14714537515551179912017-10-12T18:20:00.000+02:002017-10-12T18:38:30.866+02:00Duro e PuroSup?<br />
Due recensioni veloci veloci, dedicate a titoli nuovi ma dal sapore retrò, difficilissimi e per palati fini.<br />
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<b><i>Quick!</i></b></div>
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<i>STRAFE</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb9WkQ6ZiIn0YkHS4-BtWdFFJFnNITCdjTVMZ6GO7JFzVgiaZSCp4VogWUrELNOcdJS9X97BldVPXHFyPT2uVe2Mt7ywdT2HbNF-S7IcCqyivKpyqvnZUA2rsznBc-Em2iNLbfYvyU868/s1600/s.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="379" data-original-width="678" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb9WkQ6ZiIn0YkHS4-BtWdFFJFnNITCdjTVMZ6GO7JFzVgiaZSCp4VogWUrELNOcdJS9X97BldVPXHFyPT2uVe2Mt7ywdT2HbNF-S7IcCqyivKpyqvnZUA2rsznBc-Em2iNLbfYvyU868/s320/s.jpg" width="320" /></a></div>
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Omaggio totale agli <i>FPS</i> anni '90, <i>STRAFE</i> è un piccola chicca che in molti non hanno compreso nella sua interezza. Oltre a sudare (e sanguinare) palesemente <i>Doom</i> e <i>Quake</i> da ogni poro, il titolo della <i>Pixel Titans</i> nasconde infatti in sé una profonda vena <i>roguelike </i>in parte mascherata da una grafica ed un <i>gameplay</i> totalmente retrò, maschera che ha infatti indotto in molti (recensori professionisti compresi) ad etichettare il gioco come un classico e semplice<i> FPS</i>, poco profondo e molto difficile, dove si spara ad ogni cosa che si muove senza un briciolo di ragionamento.</div>
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Ma se è vero che l'azione frenetica, dura ed <i>old school</i> è onnipresente, è altresì vero che ogni mossa, credito, munizione e tassello di armatura va centellinato alla perfezione, per poter sopravvivere nei vari, e sempre più complessi, livelli proceduralmente generati. Ogni <i>run</i> è una gara di sopravvivenza, dove spesso ci si trova indecisi tra il rischio dell'esplorazione (che potrebbe portare ad ottenere <i>upgrade</i> e nuove <i>perk</i>) e l'apparente sicurezza di scendere il prima possibile al piano successivo, consapevoli dell'impietoso<i> permadeath</i> che cancellerebbe in maniera definitiva ogni sforzo e traguardo ottenuto fino a quel momento. </div>
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E così si muore, si riprova, si crea un personaggio sempre più forte che con ogni probabilità morirà in modo tremendo e si inizia di nuovo da zero, mouse e tastiera alla mano.</div>
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Un gioco duro, vecchio e nuovo allo stesso tempo, sicuramente non per tutti ma con una grande profondità, immersa in una goliardia anni '90 che i cultori del videogame non potranno che apprezzare. Colonna sonora pazzesca.</div>
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<i>Cuphead</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHlrqjA1LXWkY0mJeQB0n3yIqsWqRGyev09w5E_ymApX-F1UhKySawh6u9afEM4YESgde8JeP7xi1WQ9A4NhzTwfB7QT53bsk0EBP0KsWrOzUcUV-GBSN3-CS7GmLrRE9gsJul6Uftu7M/s1600/c.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="759" data-original-width="1350" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHlrqjA1LXWkY0mJeQB0n3yIqsWqRGyev09w5E_ymApX-F1UhKySawh6u9afEM4YESgde8JeP7xi1WQ9A4NhzTwfB7QT53bsk0EBP0KsWrOzUcUV-GBSN3-CS7GmLrRE9gsJul6Uftu7M/s320/c.jpg" width="320" /></a></div>
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Prendete <i>Metal Slug</i>, aggiungeteci un pizzico di <i>Contra</i>, aumentate in maniera esponenziale il numero dei Boss ed immergete questo appetitoso mix in uno stupefacente stile da <i>Cartoon</i> anni '30, ecco in poche parole cosa è <i>Cuphead</i>.<br />
La Studio <i>MDHR</i> nell'ormai lontano 2010 si mise in testa la stramba idea di creare un gioco <i>Run & Gun</i> focalizzato sui Boss, disegnato a mano e stilisticamente ricercatissimo, idea che dopo sette anni di duro lavoro è stata per nostra fortuna realizzata nel migliore dei modi, offrendoci un esperienza davvero indimenticabile.<br />
Il gioco presenta una storia semplice ma efficace, immersa in una <i>world map</i> piccola ma liberamente esplorabile che collega in modo sapiente le varie <i>Boss Fight</i> (vero e proprio fulcro del gioco) ai pochi, ma avvincenti, livelli <i>Run & Gun</i>.<br />
Graficamente il titolo è letteralmente una gioia per gli occhi, curato e fluido fin nei più piccoli dettagli, veramente unico nel suo genere, con un <i>gameplay</i> che non è certo da meno risultando reattivo ed intuitivo, strumento indispensabile dinnanzi al muro di difficoltà che il gioco ci metterà di fronte.<i> </i><br />
<i>Cuphead</i> difatti non è un gioco per tutti, presenta una sfida <i>old school </i>veramente estrema che necessita un minimo di dedizione: sarà praticamente impossibile battere i Boss più difficili o i livelli più complessi al primo tentativo e senza aver prima preso in faccia una bella dose di schiaffoni, esperienza che oggidì i giocatori paiono aver dimenticato, ma che al tempo era alla base del <i>gaming</i>.<br />
Gioco dunque consigliatissimo a coloro che sanno accettare le sfide, piccola opera d'arte con una colonna sonora squisita, <i>Cuphead</i> è un <i>videogame</i> unico e capace di donare, a chi abbia la voglia e la pazienza da dedicargli, grandissime soddisfazioni. Uno dei migliori giochi dell'anno.<br />
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<i>See Ya!</i></div>
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<i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-49926318417057289222017-10-01T18:23:00.001+02:002017-10-01T18:34:25.678+02:00Non giudicare mai un gioco dalla Square-Enix<i>Sup?</i><br />
Con l'uscita nei negozi di "<i>Final Fantasy XII The Zodiac Age</i>", remastered di "<i>Final Fantasy XII International Zodiac Job System</i>" a sua volta versione corretta e migliorata di "Final Fantasy XII", mi son promesso di portare a termine quel dodicesimo capitolo della saga da me al tempo snobbato con un certo pregiudizio. Eccovi dunque il risultato della mia esperienza.<br />
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<b><i>Final Fantasy XII</i></b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBn8uIXAUb6VO31IdujmsRJaG5FsUFPKRAmBvTzDVjjACgvJHXrZKWPfPVDzIkWgY19fsIwA6BODCfL1833z6i3IuTi6H3gK0r7NT6EmpkEV1EzaSe4ld8ScD8lLIwD9MbULtAc2QcWOE/s1600/ff12.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="800" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBn8uIXAUb6VO31IdujmsRJaG5FsUFPKRAmBvTzDVjjACgvJHXrZKWPfPVDzIkWgY19fsIwA6BODCfL1833z6i3IuTi6H3gK0r7NT6EmpkEV1EzaSe4ld8ScD8lLIwD9MbULtAc2QcWOE/s320/ff12.jpg" width="320" /></a></div>
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Molti non sanno che dietro la creazione del dodicesimo capitolo della serie, si cela l'ultimo regalo mosso da <i>Sakaguchi</i> alla sua creatura: prima del suo sofferto licenziamento difatti, il padre della saga aiutò a mettere in piedi il team che sarebbe poi divenuto l'artefice di <i>Final Fantasy XII</i>, ed è forse anche per questo che il titolo porge a suo modo un forte rispetto al materiale originale, prendendolo sempre come esempio ma non imitandolo malamente, intraprendendo una strada sì affine, ma sostanzialmente diversa.<br />
Le varie influenze "FinalFantasiane" infatti furono mischiate all'universo parallelo della serie <i>Tactics</i> da un abile <i>Yasumi Matsuno</i>, che benché artefice della storia e del suo mondo, non fu in grado di dirigere in maniera completa il suo sviluppo a causa di gravi problemi di salute.<br />
Il resto del gioco dunque fu preso in mano da <i>Hiroyuki Ito</i>, <i>Hiroshi Minagawa</i> ed <i>Akitoshi Kawazuvu</i>, volti storici della serie con una grande esperienza sulle spalle, affiancati dalle composizioni musicali di un eccellente <i>Hitoshi Sakimoto</i>, che benché profondamente diverso dal maestro <i>Uematsu</i>, seppe trovarsi perfettamente a suo agio nell'ambientazione del dodicesimo capitolo della saga, creando delle composizioni impeccabili, fatto che comunque non stupisce visto i suoi precedenti ed ottimi lavori nell'universo tattico della Fantasia Finale.<br />
Un gioco dunque diverso e con una realizzazione leggermente travagliata alle spalle, problema che ha infatti portato ad una storia con svariate lacune e degli aspetti di gameplay non curati fino in fondo.<br />
Benché il mondo sia infatti vivo ed unico nella sua visione multietnica, stessa cosa non si può dire per i personaggi troppo spesso non sviluppati a dovere, in una storia oltretutto non sempre chiara e curata che a volte si dimostra piuttosto debole. Il presunto protagonista della storia è l'emblema di questo problema: Vaan è infatti poco più che un avatar del giocatore che troppo spesso non ha vere e proprie ragioni per combattere le varie battaglie personali degli altri, e meglio curati, personaggi del gruppo.<br />
Il sistema di combattimento d'altro canto risulta piuttosto divertente e riesce ad innovare in maniera intelligente e rispettosa lo storico sistema <i>ATB</i> con la possibilità di controllare direttamente lo spostamento del personaggio tra i vari turni e l'aggiunta di poter completamente programmare l'intelligenza artificiale dei propri compagni (tranquillamente utilizzabili comunque a nostro piacimento), tramite il sistema <i>Gambit</i>. Spariti invece i combattimenti casuali, e con mio dispiacere, anche la W<i>orld Map</i>: il mondo di gioco è infatti un agglomerato di "micro sezioni" che collegano tra loro le varie località, una pecca molto amata da <i>Square-Enix</i> che rende il mondo decisamente più piccolo, limitato e meno libero, un vero passo indietro rispetto alle altre interessanti novità.<br />
Stramba è anche la gestione del contenuto degli scrigni, totalmente randomica, ed il sistema di <i>skill</i> dei personaggi, totalmente "aperto" e customizzabile, scelta che rende i personaggi fin troppo autosufficienti e non distinti tra di loro, "difetto" (da me in ogni caso non troppo odiato) corretto comunque nelle varie riedizioni del gioco, grazie ad un sistema di classi più statico e definito, ottima invece la grafica (probabilmente una delle migliori su <i>Playstation 2</i>) e le molte attività secondarie.<br />
Quel che resta è quindi un buon <i>Jrpg</i>, diverso ma rispettoso verso la serie originale, che non stupisce e talvolta fa storcere il naso, ma che nonostante tutto riesce a divertire e coinvolgere. A tratti poco rifinito ma in generale più che sufficiente, <i>Final Fantasy XII</i> è un acquisto consigliato a chiunque sia appassionato del genere, in qualsiasi sua incarnazione.<br />
Attualmente, il miglior "nuovo" <i>Final Fantasy</i>.<br />
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<i>See Ya!</i></div>
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<i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-1255862154859044942017-09-20T15:44:00.001+02:002017-10-01T18:06:53.388+02:00LCD RevivalSup?<br />
Mosso da una piccola ed inaspettata sorpresa trovata sotto il cuscino, eccomi dunque qua con una nuova ed in parte didattica puntata di Quick!<br />
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<i><b>Quick!</b></i></div>
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<i>Nintendo Mini Classics</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsgdneSdf9YNZlmsN7L9kOVQpSH1owotDNdDwbeat5fpS_kjt1CcfVnEcS7HUIgTD5sN0NhVsm874qHCZlJ5SbgVkUqG-jg22uAiiP6xciMEZTYOsjTJVisxenLB2GBhB_RR7MNK0L3PQ/s1600/dkjr.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="300" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsgdneSdf9YNZlmsN7L9kOVQpSH1owotDNdDwbeat5fpS_kjt1CcfVnEcS7HUIgTD5sN0NhVsm874qHCZlJ5SbgVkUqG-jg22uAiiP6xciMEZTYOsjTJVisxenLB2GBhB_RR7MNK0L3PQ/s320/dkjr.jpg" width="320" /></a></div>
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<i>(Da non confondere con il Nintendo Classic Mini)</i></div>
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I cosiddetti <i>LCD Games</i> sono una di quelle particolari e misteriose nicchie del settore che rendono il mercato videoludico così unico ed interessante da studiare e scoprire. Diventati famosi grazie ad i leggendari <i>Game & Watch</i> creati da <i>Nintendo </i>nel lontano 1980 ed in seguito diffusi in massa per merito della <i>Tiger Electronics</i>, questi rudimentali videogiochi portatili sono stati per molti, ai tempi, la sola ed unica alternativa per avere sempre in tasca il proprio videogame preferito.<br />
Estremamente economici, numerosissimi, semplici, veloci e divertenti questi piccoli ammazza-tempo sono stati col trascorrere del tempo in parte dimenticati, soppiantati dalla diffusione massiccia delle console portatili e sopratutto dall'esplosione del <i>Gaming Mobile</i>.<br />
Fa piacere dunque vedere la stessa <i>Nintendo</i> tentare di tenere in vita questa piccola parte di storia con i suoi interessantissimi <i>Nintendo Mini Classics</i>, veri e propri eredi ufficiali dei <i>Game & Watch</i> racchiusi in scocche dalla forma di piccoli <i>Game Boy</i>. Economici e decisamente ben realizzati, con una storia alle spalle non da poco, questi oggettini sono un insospettabile mini-tesoro che tutti gli appassionati del genere non dovrebbero lasciarsi scappare.<br />
Consiglio in special modo le riedizioni dei grandi classici, come <i>Parachute</i>, <i>Fire!</i> e <i>Donkey Kong Jr</i>.<br />
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<i>Nier: Automata</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIZJvGuvs3VBomYRL8fMSTTqrLJ9aQsKUb6Aqn_Np6ZkrOQ9yXlA_QvLMP_IHXgtmpDmO4vcxEqWNnTuSlMT0Tphv-PbEsXJaNEwSfgxqo0DjaNl_BmdHiG2qhvqiJHUzGclnjCrvuBKw/s1600/n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIZJvGuvs3VBomYRL8fMSTTqrLJ9aQsKUb6Aqn_Np6ZkrOQ9yXlA_QvLMP_IHXgtmpDmO4vcxEqWNnTuSlMT0Tphv-PbEsXJaNEwSfgxqo0DjaNl_BmdHiG2qhvqiJHUzGclnjCrvuBKw/s320/n.jpg" width="320" /></a></div>
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L'opera creata dall'immensa <i>Platinum Games </i>sotto le direttive del visionario <i>Yoko Taro</i>, è un interessante ed assai serioso mix di <i>Hack & Slash</i> ed <i>Action RPG</i> con delle piccole spruzzate di <i>Shmup</i>, un ottimo titolo fortemente nipponico e con un grande potenziale che però non ha saputo convincermi fino in fondo.<br />
L'ineccepibile e profondo <i>gameplay,</i> fedele alla <i>software house</i> di origine, diverte e non stanca, ma a volte stona con un ambiente <i>open world</i> piccolo ed un po' forzato: le varie sezioni del gioco sono infatti collegate da autentici mini-corridoi che rendono le transizioni tra i vari ambienti poco fluide e credibili. Scelta decisamente comprensibile quella di creare un mondo aperto, vista la sfumatura "<i>rpgistica</i>" del titolo, che però poteva, e doveva, essere realizzata in maniera migliore: le ambientazioni risultano infatti troppo spesso spoglie e poco ispirate, rovinando in parte una presentazione altrimenti lodevole.<br />
Lo svolgere del gioco ci riporterà poi troppo spesso a tornare in luoghi già più volte visitati, costringendoci addirittura (senza fare <i>spoiler</i>) a rigiocare dal principio gran parte del titolo, fatto poi esasperato nelle noiose e ripetitive <i>side-quest</i> che spesso, oltretutto, non regaleranno al giocatore <i>bonus</i> degni di nota.<br />
Quel che resta, nonostante questi difetti, è un signor gioco, divertente e fortemente giapponese, sia nello stile artistico che nella storia e nei suoi personaggi, in grado di coinvolgere e far divertire, longevo e talvolta profondo, benché ripetitivo e sporadicamente "<i>ottuso-infantile-snob</i>" nelle sue visioni e nelle sue scelte, in special modo nel trattare temi delicati come l'esistenzialismo.<br />
Un titolo che gli appassionati delle opere nipponiche moderne non dovrebbero dunque lasciarsi sfuggire, un'opera ben realizzata con un ottima colonna sonora e dei problemi, che forse avrebbe dovuto essere più onesta verso se stessa, come la buona <i>Platinum </i>talvolta insegna.<br />
Un acquisto dunque consigliato praticamente a tutti gli amanti del genere benché, state ben attenti, <i>Nier Automata</i> non sia assolutamente quel capolavoro perfetto ed intoccabile che i vari, accanitissimi, <i>Fanboy</i> voglian farci credere. Non siamo davanti ad un nuovo <i>Breath of the Wild</i>.<br />
Disponibile per <i>PlayStation 4</i> e <i>Microsoft Windows</i>.<br />
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<i><b>See Ya!</b></i></div>
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<i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-79438194670269901962017-09-04T17:33:00.002+02:002017-09-04T21:44:57.537+02:00Agents of Meh-emSup?<br />
Recensione veloce veloce che in molti stavano aspettando, eccovela qua!<br />
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<i><b>Quick!</b></i></div>
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<i>Agents of Mayhem</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGUoqIU56HT3m0JyAxP5OGJ6UDJvwcZ7bAreefbRvM9kW3IAoP2MuzEiYyB9qB3IKvA4yolifTsq_u1O_yQFy3oEKoh_1lMmGMHqPKnp5N1-FOVIx0JqXuyZhRKPwbukLZ5gwdrFiD29I/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGUoqIU56HT3m0JyAxP5OGJ6UDJvwcZ7bAreefbRvM9kW3IAoP2MuzEiYyB9qB3IKvA4yolifTsq_u1O_yQFy3oEKoh_1lMmGMHqPKnp5N1-FOVIx0JqXuyZhRKPwbukLZ5gwdrFiD29I/s320/3.jpg" width="320" /></a></div>
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Da grande amante delle opere <i>Violition</i>, avevo un <i>hype</i> piuttosto grande per questo <i>spin-off</i>, decisamente sopra le righe, della saga di <i>Saints Row.</i><br />
Questo <i>hype</i> è stato ahimè in parte deluso da questo <i>open world / action-adventure,</i> divertente ma affrettato, avente come protagonista una strampalata <i>task force</i> di improbabili eroi opposti ad un altrettanto improbabile corporazione di super cattivi.<br />
L'ambientazione, i nemici e gli stessi agenti sono a modo loro accattivanti e discretamente caratterizzati ma decisamente non memorabili, così come non memorabile è un <i>gameplay </i>sì fresco e "fracassone", ma al tempo stesso ripetitivo e dozzinale, interessante per il suo sistema di scambio veloce dei personaggi, ognuno con le proprie abilità leggermente customizzabili, ma piuttosto antiquato e decisamente privo di una vera profondità nel suo complesso.<br />
L'ambiente open world poi offre ben pochi svaghi, rendendo così il mondo un po vuoto e deludente, il tutto infine è ulteriormente penalizzato da un sistema di guida non certo perfetto, missioni poco ispirate, deludenti <i>Boss Fight</i> e qualche bug sparso qua e là.<br />
Non un capolavoro dunque, <i>Agents of Mayhem</i> è un "giochino" appena discreto e sporadicamente divertente, su cui passare del tempo, senza troppe pretese, se non si ha di meglio da giocare.<br />
Non orribile, ma non da prezzo pieno.<br />
Disponibile per <i>Microsoft Windows</i>, <i>PlayStation 4 </i>ed <i>Xbox One</i>.<br />
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<i>See ya!</i></div>
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<i>Pazto</i></div>
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<br />Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-42537710982437761062017-08-30T16:52:00.000+02:002017-09-05T12:54:56.361+02:00QuickOden!<i>Sup?</i><br />
Cercando di non pensare all'orrendo titolo di questo post, eccomi di nuovo qua con una nuova edizione di <i>Quick! </i>che, oltre a proporvi un breve articolo/recensione, scritto di recente per una commemorazione collaborativa sulla saga di <i>Suikoden</i>, parlerà anche di un piccolo gioco, non troppo conosciuto, per<i> Wii U</i>.<br />
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<i>Quick!</i></div>
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<i><b>Captain Toad: Treasure Tracker</b></i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiokeFdC8VfbqLI7xuzBeEN5adn24fIRnp-J2LoIa9uQ5mbij9QkuJ0bQBQ9SxpIC1-ixS9UYgMjWVagIaNkV1aic6EmF6UY21sQ4f8OF1fZcSjxDdqjW98xr_Rl4EuDsjzvBX5j6czmLY/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="495" data-original-width="880" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiokeFdC8VfbqLI7xuzBeEN5adn24fIRnp-J2LoIa9uQ5mbij9QkuJ0bQBQ9SxpIC1-ixS9UYgMjWVagIaNkV1aic6EmF6UY21sQ4f8OF1fZcSjxDdqjW98xr_Rl4EuDsjzvBX5j6czmLY/s320/3.jpg" width="320" /></a></div>
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L'interessante titolo sviluppato da <i>Nintendo</i> assieme alla <i>1-UP Studio</i>, avente come protagonista l'infido ma adorabile <i>Capitano Toad</i>, si mostra a noi, nella sua deliziosa semplicità, come un bizzarro Action-Puzzle incentrato sull'uso della telecamera, ambientato in piccoli e dettagliatissimi livelli cubici, che visti da diverse prospettive, sapranno svelare i molti segreti in essi nascosti.<br />
Toad come peculiarità, visto il suo zaino ingombrante, non potrà saltare né muoversi molto velocemente, da qui la necessita di "studiare" i livelli ed i suoi puzzle tramite l'utilizzo telecamera (ahimè non sempre perfetta), al fine di pianificare una rotta sicura che, assieme alle nostre abilita mentale ed i nostri riflessi, ci permetterà di arrivare alla preziosa ed iconica stella e completare così il livello.<br />
La longevità del titolo non è di certo stellare (scusate), fermandosi sulle 6 ore circa, ma i contenuti extra non mancano e sono in grado di raddoppiare la vita al titolo, la giocabilità è invece più che sufficiente, anche se sporadicamente, prettamente per colpa della succitata telecamera, presenta qualche difetto superficiale.<br />
Per quanto riguarda il comparto grafico e sonoro, sono lieto di dirvi che siamo nei classici, altissimi, standard delle produzioni principali Nintendo: il gioco è letteralmente una gioia per occhi ed orecchie, una chicca per i sensi, confezionato veramente ad opera d'arte.<br />
Inizialmente ideato come un minigioco per<i> Super Mario 3D World</i>, e poi espanso in questo <i>Spin-Off</i> a prezzo budget, il titolo nel complesso è un'esperienza decisamente godibile, ma con dei difetti, che i soli fan del genere dovrebbero tenere in considerazione.<br />
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<i><b>Suikoden II</b></i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwGhhJy0hjjp_cUAqPrxByB5HiZSqNYFBMlZ1dXxWNWR3wC2C40J42rnXKgs83b8R_i6yseNbVE4MOxRYI4Nq4Nxzg1smFX4E5WfRTUIrZTwSZLXOuWZzEZaohGocIfmBQVrK_6k-m8lA/s1600/gfs_50498_2_88.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="800" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwGhhJy0hjjp_cUAqPrxByB5HiZSqNYFBMlZ1dXxWNWR3wC2C40J42rnXKgs83b8R_i6yseNbVE4MOxRYI4Nq4Nxzg1smFX4E5WfRTUIrZTwSZLXOuWZzEZaohGocIfmBQVrK_6k-m8lA/s320/gfs_50498_2_88.jpg" width="320" /></a></div>
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<i>Suikoden II</i> è senza alcuna ombra di dubbio, uno dei punti più alti mai toccati dai <i>JRPG</i> di stampo classico. Stilisticamente ispirato al fascino dei giochi di ruolo 16-Bit, la vera e propria epopea contenuta nel magico CD ci porterà ad intraprendere un lungo ed avventuroso viaggio ricco di colpi di scena, personaggi interessanti, location squisitamente realizzate e carismatici nemici. Il tutto accompagnati da una colonna sonora a dir poco stupenda ed una storia, adulta e seria, probabilmente tuttora inarrivata, che sa narrarsi nel suo crescendo, con un ritmo praticamente perfetto.<br />
Interessante dall'inizio alla fine, con un forte senso artistico ed uno charme di altissimo livello, il secondo <i>Suikoden</i> è un vero e proprio mostro sacro del genere che avrebbe meritato decisamente molta più attenzione, offuscato al tempo in parte da "colleghi" graficamente più avanzati, ma con meno arte, con meno cuore. Una delle mie opere preferite di tutti i tempi, un "gioco", che non è solo un gioco.<br />
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<i>See Ya!</i></div>
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<i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-37984500626331460022017-08-22T17:32:00.002+02:002017-08-23T00:05:18.990+02:00Nes-Quick!Sup?<br />
Come festeggiare una torrida estate ormai agli sgoccioli, se non con un post dal pessimo titolo?<br />
Rieccoci dunque qui per la fortunata rubrica <i>Quick!</i>, che come avrete evinto, tratterà quest'oggi di due titoli per <i>Nintendo Entertainment System</i><br />
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<i><b>Quick!</b></i></div>
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<i>Final Fantasy III</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8UgnQnPh1Fz2tl9y64WC9MrHcQ9or4kCh18IBSTcFtt3MTyEzwk2LfFJGtBV9Qgv2VTEFxOqCe0MIWwKrs-bepQZVYdipnzq9i2Sip6WWa1drCozt_79VIbLH1aQ_EX13Bi0fhbfMWAc/s1600/FF3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="224" data-original-width="256" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8UgnQnPh1Fz2tl9y64WC9MrHcQ9or4kCh18IBSTcFtt3MTyEzwk2LfFJGtBV9Qgv2VTEFxOqCe0MIWwKrs-bepQZVYdipnzq9i2Sip6WWa1drCozt_79VIbLH1aQ_EX13Bi0fhbfMWAc/s320/FF3.jpg" width="320" /></a></div>
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Canto del cigno dei <i>JRPG 8-Bit</i>, la terza incarnazione della Fantasia Finale, uscita nel 1990 in esclusiva <i>Famicom</i>, è un opera che nella sua apparente semplicità racchiude in sé tutto ciò che un appassionato del genere possa desiderare.<br />
<i>Final Fantasy III</i> è infatti uno dei più validi, vasti e complessi giochi di ruolo della sua generazione che, grazie al suo vasto mondo, il curato ed appagante <i>Job System</i>, la sua difficoltà severa ma mai ingiusta (che ci porterà spesso a variare le nostre strategie in base alla situazione) ed il forte senso di libertà, si è saputo imporre con classe nel firmamento videoludico. Graficamente non eccezionale, ma diretto in maniera ineccepibile, divertente da giocare dall'inizio alla fine.<br />
<i>Square-Enix </i>ha creato e riproposto più volte un azzardato <i>remake</i> che non riesce però a catturare l'essenza di un titolo che, dunque, vi consiglio di giocare in versione originale.<br />
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<i>Mega Man 3</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuG8UmGj6Ajmi6KR5aJsak8b7Ckhu66QBKKFX_Mlci4q-VT7RGzbuxApo0odp9LfCGANqEqEgQmwndPxOSsBZPWvoi_BQ_QtNIMX2Evak80zGlmiOvW5wYUaCsC_WojN6O-VjP-BFPoCM/s1600/m3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="360" data-original-width="480" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuG8UmGj6Ajmi6KR5aJsak8b7Ckhu66QBKKFX_Mlci4q-VT7RGzbuxApo0odp9LfCGANqEqEgQmwndPxOSsBZPWvoi_BQ_QtNIMX2Evak80zGlmiOvW5wYUaCsC_WojN6O-VjP-BFPoCM/s320/m3.jpg" width="320" /></a></div>
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L'ottimo <i>Action-Platform</i> ideato da <i>Capcom</i> nel lontano 1990, <i style="text-align: center;">Mega Man 3</i> ha suo malgrado una sola colpa: quella di essere il <i>sequel</i> di un autentico mostro sacro del genere, uno dei giochi più belli di tutti i tempi... Situazione decisamente scomoda.<br />
Il terzo capitolo delle avventure del<i> Blue Bomber</i> accusa infatti pesantemente il confronto con <i>Mega Man 2</i>, sia nelle musiche che nel design, rimanendo così confinato il più delle volte nella penombra della memoria ludica collettiva. Grandissimo errore questo, che non ha permesso ai più di assaporare uno stupendo gioco, leggermente inferiore al predecessore forse, che riesce però a far tutto nel modo corretto, con classe e senza alcun passo falso.<br />
<i>Must</i> per i collezionisti <i>NES</i> ed ottimo capitolo, uno dei migliori, della fortunata saga. Giocatelo!<br />
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<i><b>See Ya!</b></i></div>
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<i>Pazto</i></div>
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Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-27824449521340512302017-07-28T15:50:00.002+02:002017-07-28T15:50:55.926+02:00Summer Done Quick<i>Sup?</i><br />
Con gran parte degli eventi annuali dedicati <i>gaming</i> ormai archiviati (<i>EVO, E3, SGDQ</i>) e ben poche uscite prestigiose all'orizzonte (senza però <b>mai</b> dimenticare il panorama indie) eccomi di nuovo qua con una nuova edizione di <i>Quick!</i>, rubrica che con mio estremo piacere ha riscosso discreto successo.<br />
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<i><b>Quick!</b></i></div>
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<i>Devil's Third</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj93mcmw1XDAol2TdaQ9PMLYd2D1iVvRAJFgArlul9IkNEgVEOXF1lUoinMRB5AHEHRyY8nNK93VnpxLKoyMiZe4aVgjGeKw9E2U1lKMSVb4yrnld8bF69UYADGKyJlQrQB5OHYnWXFQTI/s1600/DT.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="844" data-original-width="1500" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj93mcmw1XDAol2TdaQ9PMLYd2D1iVvRAJFgArlul9IkNEgVEOXF1lUoinMRB5AHEHRyY8nNK93VnpxLKoyMiZe4aVgjGeKw9E2U1lKMSVb4yrnld8bF69UYADGKyJlQrQB5OHYnWXFQTI/s320/DT.jpg" width="320" /></a></div>
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Gioco selvaggiamente massacrato dalla critica, il buon <i>Devil's Third</i> è invece, nel suo piccolo, un onesto ed assai sborone <i>Action-Adventure</i> / <i>Hack & Slash</i> / <i>TPS</i>, ad opera del leggendario e controverso <i>Game Designer Tomonobu Itagaki</i>.<br />
Il titolo in breve è un divertente mix tra <i>Ninja Gaiden</i> e <i>Gears of War</i>, che benché sia distante anni luce dalla squisita raffinatezza del primo o dalla appagante fisicità del secondo, riesce comunque ad affermarsi, a modo suo, come un esperienza sufficiente e piacevole da giocare, con degli innegabili difettucci tecnici sparsi qua e là che non riescono però a minare l'essenza di un opera complessivamente gradevole.<br />
Consigliato ad i fan del genere non troppo schizzinosi. In esclusiva Wii U.<br />
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<i>Baku Baku Animal</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiypGLXvdQXQpC4DtvMXsmUlaR-9_tHZcnek_0nRW3nGap0ElJV2QMVEEWyBRz1nf_Aw_INSv4PKZJTsGGHsS4NMHejMlFDpfElHEMVtA0uVStolr8_hTNiHEyG6xcFyFcYBVoQme2zMR0/s1600/bb.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="224" data-original-width="320" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiypGLXvdQXQpC4DtvMXsmUlaR-9_tHZcnek_0nRW3nGap0ElJV2QMVEEWyBRz1nf_Aw_INSv4PKZJTsGGHsS4NMHejMlFDpfElHEMVtA0uVStolr8_hTNiHEyG6xcFyFcYBVoQme2zMR0/s320/bb.jpg" width="320" /></a></div>
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Piccolo gioiello nascosto nel vasto assortimento <i>Sega</i>, <i>Baku Baku Animal</i> è nella sua semplicità un divertente ed assai carino <i>Puzzle Game</i> non troppo dissimile dal ben più famoso <i>Puyo Puyo</i>:<i> </i>scopo del gioco è infatti sconfiggere gli avversari a suon di combo, realizzate ammassando strategicamente i "Blocchi Cibo" (carote, ossa, bambù e banane) che saranno poi distrutti dai corrispondenti "Blocchi Animali" (conigli, cani, panda e scimmie) nel classico stile dei più blasonati esponenti del genere. Nulla di rivoluzionario dunque, ma il titolo è talmente ben confezionato da risultare irresistibile, con i suoi strambi ma carismatici personaggi, i suoi colori sgargianti ed il suo <i>gameplay</i> ricco, veloce ed impeccabile.<br />
Uscito per moltissime piattaforme (<i>Arcade, Sega Saturn, Game Gear, Windows, Master System</i> e telefoni cellulari), il gioco è consigliato caldamente a tutti, anche ai neofiti del genere.<br />
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<i><b>Quote of the Post</b></i></div>
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<i>Fighting Game is Something So Great</i></div>
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<i>Tokido</i></div>
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<b><i>See Ya!</i></b><br /><br /><i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-23484980472735800102017-06-02T14:19:00.001+02:002017-06-02T14:21:52.195+02:00Caro Nomura Ti Scrivo<i>Sup?</i><br />
Come alcuni di voi ormai ben sapranno, benché sia un vecchio nostalgico un po' rompiballe, tento sempre di avvicinarmi ad i nuovi capitoli "<i>Post Squaresoft</i>" di <i>Final Fantasy</i> con una mentalità piuttosto aperta, trattandoli come una nuova saga a sé stante e cercando di essere, nel loro giudizio, il più imparziale possibile.<br />
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<i><b>Currently Playing</b></i></div>
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<i><b><br /></b></i></div>
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<i style="text-align: start;">Final Fantasy XV</i></div>
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<i><b><br /></b></i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2GmuNAVSa9bJf6-hrODDa3EGqSbvKRMeGNlzWN8Gv09-0Jx0clUP1oOXqCv76o1T9L-7nUAfnqIMpnHQ0HEw6tO-AwQxZvY5rRXBdjLnBtJd84uUTaGrtCZriwkKwaddhz52hSVrdQ4k/s1600/FFXV.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2GmuNAVSa9bJf6-hrODDa3EGqSbvKRMeGNlzWN8Gv09-0Jx0clUP1oOXqCv76o1T9L-7nUAfnqIMpnHQ0HEw6tO-AwQxZvY5rRXBdjLnBtJd84uUTaGrtCZriwkKwaddhz52hSVrdQ4k/s320/FFXV.jpg" width="320" /></a></div>
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<i>Final Fantasy XV </i>è un gioco con un grande potenziale, dico davvero, rovinato ahimè da due fondamentali fattori: il lungo e travagliato ciclo di produzione e le convinzioni ottuse ed incompetenti di <i>Tetsuya Nomura</i>.<br />
L'<i>Action JRPG</i> in salsa <i>Square-Enix</i> trova in sé, oltre ad un sistema di combattimento tutto sommato soddisfacente e totalmente orientato all'azione, una ricca componente<i> Open World</i> che, con una ponderata analisi, può essere considerata in tutto e per tutto una moderna ed intelligente evoluzione di quelle <i>World Map</i> tanto care ai <i>JRPG</i> di stampo classico. Dinnanzi a noi avremo infatti un mondo (non tanto vasto a dire il vero) da esplorare, ben realizzato e disseminato di segreti, che ci porterà in alcuni frangenti a rivivere le emozioni, ormai perse, dell'esplorazione.<br />
Ma se girovagare in questo mondo e completare <i>Sub-Quest</i> a piedi o in sella ad un <i>Chocobo</i> è decisamente divertente, mal realizzato e quasi tragicomico è invece l'utilizzo dell'automobile, presunto punto focale del gioco, considerabile perlopiù come un sistema di "trasporto rapido" che nelle sezioni di guida manuale dimostra tutti i suoi pesantissimi limiti, tramite un sistema di guida su binari, rigidissimo e decisamente imbarazzante. Deludente è anche la costrittiva scelta di poter usare il solo protagonista, così come totalmente sbagliato è il sistema di magia, rilegato ad un noioso e superficiale <i>crafting</i> di "granate", ed il sistema di invocazioni, totalmente casuale, sporadico e senza senso.<br />
Tutti questi problemi sono stati probabilmente frutto di un gioco che ha sofferto una programmazione lunga e problematica, colpa in parte di un<i> Game Designer</i> che si è trovato tra le mani qualcosa di molto più grande di lui: il "buon" <i>Tetsuya Nomura</i> infatti, oltre ad imbastire il gioco con i suoi sogni erotici, regalandoci dei personaggi e dei dialoghi totalmente insopportabili, sopratutto all'inizio, ha confezionato una storia semplicemente imbarazzante e totalmente trascurata nel suo svolgimento, che nella sua seconda metà si schianta tristemente al suolo, trascinandosi dietro ahimè anche il Gameplay.<br />
Nel suo secondo atto infatti, il gioco torna ad essere il solito prodotto alla <i>Nomura</i>, con un copione inconsistente e pieno di buchi, personaggi accennati e mal sviluppati ed un level design composto da corridoi, corridoi infiniti, che collegano la brutta storia ai combattimenti, in un <i>cliché</i> ripetitivo ed inaccettabile a lui tanto caro, confezionato in quel pesante stile nipponico "Ambiguo e Fighetto" di inizio anni 2000, ormai decisamente <i>demodè</i>. Addio dunque all'<i>Open World</i> e largo ai suoi sogni bagnati, con dei capitoli finali così brutti e mal realizzati che addirittura son stati "<i>patchati</i>" a furor di popolo, per tamponare in parte la situazione.<br />
Cosa rimane dunque di questa Fantasia Finale? Una grandissima occasione sprecata, che nelle sapienti mani di un <i>Game Designer</i> più competente avrebbe potuto essere qualcosa di veramente bello. Con una storia, dei personaggi ed un mondo più curato, lontano da Kingdom Hearts e più fedele a Final Fantasy, forte della nuova ed azzeccata concezione della <i>World Map</i> e con un sistema di combattimento leggermente più profondo e curato, il titolo avrebbe avuto tutte le carte in regola per essere un degno erede della leggendaria saga, ma ahimè quel che resta, nella triste realtà, è solo un grande amaro in bocca, un gioco decisamente incompleto, frettoloso e mal confezionato. E dispiace, dispiace davvero, perché quelle sezioni lontane dalla storia e dai suoi personaggi, fatte di esplorazione e <i>Sub-Quest</i>, nuove armi, mostri nascosti e level up, sono state veramente divertenti, quasi nostalgiche, nonostante le molte innovazioni.<br />
Togliete Final Fantasy dalle mani di Nomura.<br />
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<i>See Ya!</i></div>
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<i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-79278489129752400402017-05-23T12:13:00.001+02:002017-05-23T12:13:57.493+02:00Quick!<i>Sup?</i><br />
Quest'oggi vi porto una nuova e spero gradita aggiunta al<i> blog</i>: parlo di "<i>Quick!</i>" rubrica che si dedicherà a mini-recensioni fresche ma come sempre competenti, di titoli (di solito in coppia) appartenente ad un po' tutte le generazioni.<br />Ordunque, si comincia!<br />
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<b><i>Quick!</i></b></div>
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<i>Tom Clancy's Ghost Recon Wildlands</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSRu5yYK937VnrwPP36t5ZRpfSxAjU2eLWGM92M7TmeI-xjVvkBrtRWaCq8e_lbh5CO7TBfvBGKdizJ4c2fqajLYagptjt12phJMHTP-U4NIY0n6TvEMIcXP1Z6ocYQzN58JLjDByT9FI/s1600/wildlands.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSRu5yYK937VnrwPP36t5ZRpfSxAjU2eLWGM92M7TmeI-xjVvkBrtRWaCq8e_lbh5CO7TBfvBGKdizJ4c2fqajLYagptjt12phJMHTP-U4NIY0n6TvEMIcXP1Z6ocYQzN58JLjDByT9FI/s320/wildlands.jpg" width="320" /></a></div>
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Con un divertente misto tra <i>Open World</i> e <i>Tactical shooter</i>, la nuova incarnazione di <i>Ghost Recon</i> non si prende mai troppo sul serio, abbassando sin da subito i toni e presentandosi come un gioco fatto solo ed esclusivamente per intrattenere il giocatore. A volte decisamente monotono, altre un pò "grezzo" nella sua realizzazione, il titolo risulta comunque godibile e discretamente caratterizzato dall'inizio alla fine, sopratutto se giocato in <i>Co-Op</i>. Un discreto clone di <i>GTA</i> in salsa militare<i> anti narcos</i> dunque, che benché non sia un capolavoro, può comunque essere un valido acquisto per chiunque.<br />
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<i>Shantae and the Pirate's Curse</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVCQGntaJKO016LXGXcsPb1mk7HRPPgDvJyzymV8F2xU2nrUrq4SK7ukXqzvYe7_TRnPv46oE6YiuHCuRwwTjA5bnoDdNE3utck2ZUVZSHeVrKC3FKn281XgMvjTIqav6HuYqHYJsRjXw/s1600/shantae.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVCQGntaJKO016LXGXcsPb1mk7HRPPgDvJyzymV8F2xU2nrUrq4SK7ukXqzvYe7_TRnPv46oE6YiuHCuRwwTjA5bnoDdNE3utck2ZUVZSHeVrKC3FKn281XgMvjTIqav6HuYqHYJsRjXw/s320/shantae.jpg" width="320" /></a></div>
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La terza avventura della simpatica mezza genio è un moderno <i>Metroidvania</i>, piccolo, curato e divertente, con tutti gli elementi messi al posto giusto. Consigliato sia agli amanti del genere che ai novizi, <i style="text-align: center;">The Pirate's Curse </i><span style="text-align: center;">diverte ed appassiona, risulta gradevole grazie al suo stile volutamente <i>p</i></span><i>ixeloso </i>ma decisamente curato, e porta il giocatore ad esplorare con curiosità ogni angolo della mappa, anche grazie ad un <i>gameplay</i> sapientemente realizzato. Longevità nella media per il genere ed una colonna sonora che forse doveva osare di più, il gioco è comunque una piccola gemma per la categoria.<br />
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<i><b>See Ya!</b></i></div>
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<i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-59245898613054356142017-05-17T12:00:00.000+02:002017-05-26T20:48:47.409+02:00Ama-Recore-dSup?<br />
Post senza fronzoli questo, attendendo un <i>E3</i> ormai imminente, con una recensione appena sfornata e pronta per essere letta.<br />
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<i><b>Currently Playing</b></i></div>
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<i>ReCore</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqAswilSqPPjpvmPELpDWCYb_rAvJ9HnAshRnPNoVw-irDUZfMHrF6F1Qv_TLsuycSWrPK229FnS134juXinKvrfu73U2mn-5PsQy06rpkfgKArJ0fEZcR3jXdgl3gaErSHO0k_nX5grY/s1600/recore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqAswilSqPPjpvmPELpDWCYb_rAvJ9HnAshRnPNoVw-irDUZfMHrF6F1Qv_TLsuycSWrPK229FnS134juXinKvrfu73U2mn-5PsQy06rpkfgKArJ0fEZcR3jXdgl3gaErSHO0k_nX5grY/s320/recore.jpg" width="320" /></a></div>
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Titolo decisamente particolare questo <i>ReCore</i>, recente e non troppo conosciuta esclusiva <i>Microsoft</i>, diretta da nientepopodimeno che <i>Keiji Inafune</i> e realizzata tramite uno sforzo comune di 3 piccoli studio.<br />
Lo strano <i>Platform 3D Action-Adventure</i> è per certi versi uno <i>Zelda</i> "<i>Xboxiano</i>" ad ambientazione <i>sci-fi</i>, un'avventura che trova in se, oltre all'esplorazione ed i dungeon cari a <i>Link</i>, anche forti elementi presi a piene mani dalla saga di <i>Megaman</i> (con Inafune al timone c'era da aspettarselo) e dal genere dei <i>Metroidvania</i>.<br />
Il titolo ci vede immersi nei futuristici panni di <i>Joule Adams</i>, scaltra ragazza colonialista spaziale, risvegliata all'improvviso dal suo sonno criogenico su un pianeta distante in pieno processo di terraformazione. L'avventura durante il suo svolgimento ci porterà dunque ad indagare sul perché del nostro prematuro risveglio ed a cercare al tempo stesso altri coloni su questo impervio e desolato pianeta, scontrandoci nel processo con il classico cliché delle macchine impazzite, in rivolta contro l'umanità.<br />
I robot sono infatti il nucleo, in tutti i sensi del gioco: gli unici nemici che affronteremo saranno macchine spietate, caratterizzate da un curato design (sopratutto i boss, alcuni di essi davvero bellissimi), decisamente accattivanti e ben congeniate. Ma anche i nostri compagni di avventura saranno degli automi, reperiti nel corso della storia, ognuno di essi dotato di abilità uniche che ci permetteranno di raggiungere luoghi dapprima inarrivabili, armati in più di un potenziale bellico non da poco, decisamente indispensabili negli svariati combattimenti che il gioco ci metterà davanti. Sconfiggendo i nemici in aggiunta, otterremo nuclei, esperienza e parti meccaniche, utilizzate per migliorare e rendere ancora più potenti i nostri alleati, creando così una classica meccanica di ricerca e <i>crafting</i>.<br />
Dal canto nostro, potremmo contare su un fucile ad energia, caricabile <i>à la Mega Buster</i>, ed un rampino (utilizzabile solo per scopi offensivi), affiancati da un'appagante sistema di "<i>dash"</i>, probabilmente punto forte del <i>gameplay</i>, utilissimo sia nel non proprio strabiliante sistema di combattimento, che nelle apprezzabili sequenze <i>platform</i>: si salta infatti da una piattaforma all'altra cercando di utilizzare il famigerato scatto, dal sapore squisitamente nipponico, fino all'ultimo istante, al fine di raggiungere piattaforme apparentemente fuori portata, e lo si fa con una fluidità ed un senso di appagamento davvero notevole.<br />
La telecamera però non esegue sempre al meglio il proprio lavoro, penalizzando quindi in parte la buona giocabilità del titolo, pecca in ogni caso non troppo incisiva che ahimè sparisce, assieme al mediocre sistema di combattimento, davanti ai veri lati negativi del gioco.<br />
Andando dritti al punto, <i>ReCore</i> è tecnicamente, con mio enorme dispiacere, un mezzo disastro: alcune sezioni del gioco sono visibilmente incomplete, addirittura con pavimenti e superfici "intangibili" che ci faranno cadere senza preavviso fuori dalla mappa, altre sono invece totalmente inaccessibili, e benché siano state annunciate come<i> DLC</i>, è piuttosto palese che fossero inizialmente programmate per comparire nel gioco finale. C'è dunque un forte senso di incompiutezza che pervade tutta l'opera, una pesante aria che coinvolge in pieno il mondo, le sue meccaniche ed anche la storia, che a volte risulta decisamente frettolosa e trasandata nel suo svolgimento.<br />
Le patch, va detto, hanno risolto man mano grandissima parte dei problemi, ma l'errore di fondo ahimè resta, e ciò mi dispiace terribilmente. <i>ReCore</i> è un gioco con un grande charme, con delle grandissime potenzialità, che se fosse stato rifinito e meglio confezionato, sarebbe stata un'ottima esclusiva, un gioco di qualità. Così ci troviamo davanti ad un opera divertente ma incompiuta, che un giorno, tra<i> DLC e Patch</i>, sarà forse ultimata. Un <i>Early Access</i> spacciato come gioco completo, vittima forse del mercato videoludico moderno.<br />
Peccato, peccato davvero.<br />
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<i><b>See Ya</b></i></div>
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<i>Pazto</i></div>
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<br />Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-30620326790753698982017-05-12T14:14:00.003+02:002017-05-12T14:14:43.647+02:00Cosa resterà di questa 360? - IIISup?<br />
Eccoci dunque qua per una terza, ed un pò inaspettata, parte dedicata ai migliori giochi della settima generazione in cui, oltre ad analizzare una gemma nascosta non da poco, tratterò titoli che per svariati motivi sono stati fortemente incisivi nell'evoluzione del mondo del <i>gaming</i>.<br />
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<i><b>Spec Ops: The Line</b></i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh274c64yko8I82hkNagXhMp3CQi6Uck9XTXoB1HB8QK3mIYTmyx79rulc2YlthuOmk_vw5XTqnBsGeFP-qIXEtllW_xFDdl3-ub3KdM0A1mEq56XGtzT2sFzyw14m4dAGLhKtRB500PDg/s1600/Spec-Ops-The-Line-PS3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh274c64yko8I82hkNagXhMp3CQi6Uck9XTXoB1HB8QK3mIYTmyx79rulc2YlthuOmk_vw5XTqnBsGeFP-qIXEtllW_xFDdl3-ub3KdM0A1mEq56XGtzT2sFzyw14m4dAGLhKtRB500PDg/s320/Spec-Ops-The-Line-PS3.jpg" width="320" /></a></div>
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Non giudicare mai un gioco dalla sua copertina: è questo ciò che il buon <i>Spec Ops The Line</i> mi ha sapientemente insegnato. Uno sparatutto in terza persona ispirato a <i>Gears Of War</i> all'apparenza frivolo, "ignorante" ed eccessivamente patriottico, il titolo nasconde invece in sé una storia fortemente curata, seria e profonda, ricca di stravolgenti colpi di scena che difficilmente vi lasceranno indifferenti. Un opera da giocare più per la storia che per il <i>gameplay</i> (in ogni caso ben realizzato) dunque, in grado di stupire e far riflettere. Un ottimo thriller psicologico di guerra in cui immergersi, probabilmente una delle migliori gemme nascoste della settima generazione. Consigliatissimo.<br />
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<b><i>Rayman Origins</i></b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhkO2aB35v7p9mC9XsYlm3vg4mzz-XtnwnN5XMkHimhtC9AjO5dS6lS199g3IbWrICkpSwMxLmDQ-WI1Q_bJ80c9DnjwhGK8azJPZ3E52OYIXJ3HcRP5BjtIahLLFQTY7aPl2Q2E9vm7c/s1600/Rayman+Origins.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhkO2aB35v7p9mC9XsYlm3vg4mzz-XtnwnN5XMkHimhtC9AjO5dS6lS199g3IbWrICkpSwMxLmDQ-WI1Q_bJ80c9DnjwhGK8azJPZ3E52OYIXJ3HcRP5BjtIahLLFQTY7aPl2Q2E9vm7c/s320/Rayman+Origins.jpg" width="320" /></a></div>
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Gioco da me trattato più volte, il <i>Platform 2D</i> realizzato da <i>Ubisoft</i> non è solamente uno dei migliori titoli della categoria nella sua generazione, ma probabilmente, uno dei migliori giochi di piattaforme bidimensionali di tutti i tempi. Un ritmo sorprendente, un level design meraviglioso, un <i>gameplay</i> ed un comparto grafico quasi perfetti, <i>Rayman Origins</i> è un divertimento impareggiabile dall'inizio alla fine, un autentica goduria videoludica sia per gli occhi che per le orecchie, ottimo anche in <i>co-op</i>.<br />
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<b><i>Street Fighter IV</i></b></div>
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<b><i><br /></i></b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtiDWhcHmHMdLQ2uXEq8G7mPkBvBULnFhBNMm5hyzgNXOw33HOmR7BvyRpSlCKV3s2BP-uzozYWRk2r0n72Vwq8fQXbMBRJHpsXs4yTFDkoovYCaiC9xDeVLH29NoTMn5vCRbHSqTvlWY/s1600/SF4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtiDWhcHmHMdLQ2uXEq8G7mPkBvBULnFhBNMm5hyzgNXOw33HOmR7BvyRpSlCKV3s2BP-uzozYWRk2r0n72Vwq8fQXbMBRJHpsXs4yTFDkoovYCaiC9xDeVLH29NoTMn5vCRbHSqTvlWY/s320/SF4.jpg" width="320" /></a></div>
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Passiamo adesso ai titoli più influenti della generazione, iniziando subito alla grande con la quarta incarnazione del re indiscusso dei picchiaduro:<i> Street Fighter IV</i>.<br />
Il titolo, benché (lo dico da subito) non sia il miglior "<i>rullacartoni</i>" di tutti i tempi, è comunque un gioco con un grande punto di forza: una ponderata e divertente alchimia tra vecchio e nuovo che è stata in grado di dare nuova vita al mondo dei <i>Fighting Game</i> e far crescere a dismisura la scena competitiva, attirando tonnellate di persone sia a praticare che tifare, come un vero e proprio sport, tale disciplina. Un gioco importantissimo per tutta la categoria dunque, divertente e ben bilanciato, consigliato sia agli esperti del genere, che ad i novizi.<br />
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<b><i>Braid</i></b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikO0A75lF5rxT2LGiu82aSNrRfiprE3c5sajW8T2H7CZwQzo-IkkhBCQyGPudBBfeTlhQRB-JF7BmEWCbQdC8mCrTIAaXaUnpM83KhhM7w9Gd-yTDPiurkfKA5am2LqD_L0I_-GwARCtA/s1600/BraidIndie.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikO0A75lF5rxT2LGiu82aSNrRfiprE3c5sajW8T2H7CZwQzo-IkkhBCQyGPudBBfeTlhQRB-JF7BmEWCbQdC8mCrTIAaXaUnpM83KhhM7w9Gd-yTDPiurkfKA5am2LqD_L0I_-GwARCtA/s320/BraidIndie.jpg" width="320" /></a></div>
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Gioco molto discusso questo <i>Braid</i>, considerato da molti il vero messia di tutti i giochi Indie. L'opera di <i>Jonathan Blow</i> uscita nel 2008 su <i>Xbox 360</i> ha infatti scosso profondamente il mercato e si è in breve tempo imposta come un successo di pubblico e critica, puntando in questo modo i riflettori su tutto il palcoscenico indipendente, rendendolo più serio ed autorevole, anche tra i "<i>consolari</i>" più convinti. Il gioco in sé è un ottimo ed intelligente <i>Puzzle-Platform </i>dalle atmosfere leggermente cupe, una scelta stilistica che ha fatto veramente scuola ed ha ispirato molti eredi. Divertente dall'inizio alla fine, scaltro nei suoi puzzle, competitivo sul mercato con la sua apparente semplicità, <i>Braid </i>ha fatto molto, moltissimo, per il mondo videoludico.<br />
<i><br /></i>
E con questo concludo la terza, piccola, parte del mio personale <i>Best Of,</i> preannunciando una probabile quarta "espansione" dedicata ai titoli minori, ma comunque di qualità: i secondi posti di lusso.<br />
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<i><b>See Ya</b></i></div>
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<i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-90580727887052749132017-05-06T11:40:00.001+02:002017-05-06T11:40:56.454+02:00ProtoMetroidVania<i>Sup?</i><br />
Tra tutti i generi videoludici esistenti, il <i>MetroidVania</i> è probabilmente uno dei miei preferiti: c'è qualcosa di veramente unico infatti nell'ottenere nuove abilità, fare <i>backtracking</i> e riempire sempre più quella dannata mappa, puntando ad esplorare ogni angolo e scovare ogni segreto di quei particolarissimi universi <i>2D</i>.<br />
Il nobile genere nato dapprima con gli <i>Action-RPG</i> 8-Bit a scorrimento (tra i più famosi senza dubbio <i>Zelda II The Adventure of Link</i>, <i>Wonder Boy III The Dragon's Trap</i>, <i>Metroid</i> e <i>Castlevania II Simon's Quest</i>) a volte eccessivamente criptici ma decisamente avvincenti, è stato in seguito definito e migliorato da mostri sacri del calibro di <i>Super Metroid</i> e <i>Castlevania Symphony of the Night</i> che, nelle due generazioni successive, dettarono le regole non scritte di questo nuovo genere, decisamente più user friendly.<br />
Oggi però mi trovo qui (con una tastiera che fa i capricci) per parlarvi di un gioco coraggioso e decisamente affascinate, una gemma nascosta che ahimè in pochi conoscono.<br />
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<b><i>Retrologia</i></b></div>
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<i>Shantae</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge7o25ei8WsxE7xDEOkdkuQrSNzZhSEE9DQCQhGQ_nlrZxbep202YTRQTmBKdpA2CbwkRT-9xi6rp3VEtCX-vUweJOdAPhGgRzb1hUzwlB9bMKUTBvlUukua0YHzuXRchIlf4I01iDeTY/s1600/shantae.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge7o25ei8WsxE7xDEOkdkuQrSNzZhSEE9DQCQhGQ_nlrZxbep202YTRQTmBKdpA2CbwkRT-9xi6rp3VEtCX-vUweJOdAPhGgRzb1hUzwlB9bMKUTBvlUukua0YHzuXRchIlf4I01iDeTY/s320/shantae.jpg" width="320" /></a></div>
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<i>Shantae</i> è un gioco decisamente carismatico ed a modo suo controverso, approdato nel 2002 sugli schermi di un <i>Game Boy Color</i> ormai "obsoleto" (il nuovo e ben più potente <i>Game Boy Advance</i> si era infatti affermato sul mercato già da tempo) ad opera del piccolo studio <i>WayForward Technologies</i>, pubblicato sotto etichetta <i>Capcom</i>.<br />
Graficamente il titolo, considerato l'<i>hardware</i> su cui gira, è letteralmente strabiliante, una vera gioia per gli occhi, probabilmente uno dei più notevoli esempi di console sfruttata al massimo delle sue capacità: tra personaggi ben caratterizzati, animazioni fluidissime ed ottimi paesaggi, il gioco non aveva veramente niente da invidiare ad i propri "colleghi" appartenenti alla nuova e ben più potente generazione. Passando al <i>gameplay</i>, vero e proprio punto focale di questa recensione, <i>Shantae</i> si impone da subito come un peculiare <i>throwback</i> videoludico, nel bene e nel male, alle fondamenta dei <i>Metroidvania</i>: l'opera della <i>WayForward Technologies</i> è infatti assai distante dallo stile ormai ben affermato da <i>Alucard</i> e <i>Samus Aran</i>. La caratteristica più controversa è senza dubbio l'assenza totale di una mappa, scelta che benché sia sensata e "rispettosa" nell'ottica di preservare le origini 8-Bit del genere, mi ha lasciato in più di un occasione decisamente spiazzato. Non è raro infatti perdersi nelle molteplici ed articolate schermate bidimensionali che compongono il vasto mondo del gioco, problema decisamente esasperato nei 4 complessi <i>dungeon</i> principali, necessari per proseguire nella storia. Come il genere impone infatti, si sbloccheranno proseguendo nel gioco nuove abilità (in questo caso, la divertente possibilità di trasformarci in diversi e ben caratterizzati animali, ognuno con <i>skill</i> differenti), rendendo quindi necessario un <i>backtracking</i> non sempre chiarissimo e portandoci dunque a creare delle mappe "fai da te" dal sapore decisamente retrò. Tralasciando l'arcaica e controversa assenza della mappa, <i>Shantae</i> a livello di <i>gameplay</i> è un titolo piuttosto saldo, immerso in un bel <i>level design</i>, con controlli che rispondo piuttosto bene in ogni occasioni anche se, va detto, gli <i>hit box</i> ed il <i>range</i> degli attacchi non sono sempre perfetti. Decisamente soddisfacente è invece la storia ed il suo mondo, ricco di personaggi accattivanti (ad iniziare dalla protagonista) ed atmosfere che ricordano fortemente il classico<i> Disney Aladdin</i>, un forte carisma che pervade costantemente il gioco in uno stile unico ed appagante, probabilmente uno dei punti forti dell'opera, aiutato anche da una colonna sonora 8-bit all'altezza della situazione.<br />
In definitiva <i>Shantae</i> è una piccola gemma del passato realizzata con cura, con una difficoltà decisamente medio-alta e delle meccaniche a volte un pò troppo antiche, un gioco non per tutti quindi, ma che saprà regalare a coloro che avranno il tempo e la voglia da dedicargli delle grandi, grandissime soddisfazioni.<br />
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I <i>sequel</i> nel corso degli anni hanno deciso di approcciare un contesto sempre più moderno, diventando capitolo dopo capitolo dei <i>Metroidvania</i>, moderni ed in piena regola. Se siete dunque affascinati dalle avventure della Mezza-Genio ma fortemente contrari a certe meccaniche arcaiche, vi consiglio vivamente di gustarvi le opere più recenti di questa affascinante saga.<br />
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<i><b>Babe Of The Post</b></i></div>
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<i>Ovviamente, la nostra Mezzo-Genio preferita!</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiy5rCSxFOSOOAqWOThRnT5QsestyoiL6wDCbv5H0ZSy-WNKXd52jziCcJOLGKF-nH5dedXA4C5PhpiAefZ5w2-OgMS8C6ZTPu9K79K1N5iStgOEQQNaDCXIrcG7Rw7YXJPi8oxg2xFQNs/s1600/Sexy+Shantae.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiy5rCSxFOSOOAqWOThRnT5QsestyoiL6wDCbv5H0ZSy-WNKXd52jziCcJOLGKF-nH5dedXA4C5PhpiAefZ5w2-OgMS8C6ZTPu9K79K1N5iStgOEQQNaDCXIrcG7Rw7YXJPi8oxg2xFQNs/s320/Sexy+Shantae.jpg" width="226" /></a></div>
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<i><b>See ya!</b></i></div>
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<i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-82058185053086828332017-05-03T13:57:00.001+02:002017-05-03T16:53:47.442+02:00Le Uscite Videoludiche Del Mese: Maggio 2017Sup?<br />
Maggio si preannuncia sotto il profilo delle uscite videoludiche come un mese decisamente non sorprendente ma che potrà comunque contare su diversi titoli piuttosto interessanti. Come sempre, da tenere sott'occhio l'imprevedibile panorama <i>Indie</i> (con uscite di spessore come <i>Strafe</i> e <i>Bokida Heartfelt Reunion</i>), nicchia videoludica che come ben sappiamo è in grado di sfornare senza preavviso delle piccole gemme nascoste.<br />
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<i><b><br /></b></i></div>
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<i><b>Prey </b></i></div>
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<i><b><br /></b></i></div>
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<i>Uscita: 5 Maggio</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinWpCopmR3zQyMnT1j48MhFFKw9QRrp9HOC5rUWyAKEpX-LaCD95yLfNi6isuJFKt3qL7TjKohmZd5uK67WIMA2hMB-ipZ3HL30X-DTZ9ajA4bzafCpA7VNRdGxMdJTqq_b1ag4FCriH4/s1600/prey.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinWpCopmR3zQyMnT1j48MhFFKw9QRrp9HOC5rUWyAKEpX-LaCD95yLfNi6isuJFKt3qL7TjKohmZd5uK67WIMA2hMB-ipZ3HL30X-DTZ9ajA4bzafCpA7VNRdGxMdJTqq_b1ag4FCriH4/s320/prey.jpg" width="320" /></a></div>
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Sviluppato dalla <i>Arkane Studios</i> e pubblicato da <i>Bethesda</i>, il "nuovo" <i>Prey</i> ha subito un lunghissimo e complesso arco di sviluppo. Strambo ma affascinante <i>FPS</i> claustrofobico con elementi <i>metroidvania</i>, il gioco è considerato come un <i>sequel</i> spirituale del leggendario <i>System Shock</i>. In uscita per tutte le piattaforme del momento, staremo a vedere.<br />
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<b><i>The Surge</i></b></div>
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<i>Uscita: 16 Maggio</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh76iEtZNf4IOMgWiIHc1F3fUws8Lhyphenhyphena0BGk7v3tpuSR-lMvTFSQiuVSix0QPFskPZvkhuhChyfnF86O474uTbDC76Z6j0tfv2W9ZJWBl79nLFq0ln3JD37-OfFMmpFeKhABkYGdyZGWhQ/s1600/surge.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh76iEtZNf4IOMgWiIHc1F3fUws8Lhyphenhyphena0BGk7v3tpuSR-lMvTFSQiuVSix0QPFskPZvkhuhChyfnF86O474uTbDC76Z6j0tfv2W9ZJWBl79nLFq0ln3JD37-OfFMmpFeKhABkYGdyZGWhQ/s320/surge.jpg" width="320" /></a></div>
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Nuovo <i>Soul-Like</i> (genere ultimamente fin troppo diffuso) ad ambientazione <i>Sci-Fi</i> prodotto dalla emergente <i>Deck13 Interactive</i>. Titolo all'apparenza un pò anonimo, privo di idee o particolari punti forti, potrebbe comunque essere un buon acquisto per gli amanti dei "<i>Dark Souls Wannabe</i>".<br />
In uscita per tutte le piattaforme del momento.<br />
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<b><i>Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia</i></b></div>
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<i>Uscita: 19 Maggio</i><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVKw9-Qli6hl9svIt6Z1YjCOoMTDL5nqfb0G3D92sLVl46qiIWnIqDJlyPtbWa59tj8FtiX0fRONq0knmXjfSpsWKm21frgtZEYFtADNlJat5LhskPgNcmQUyfHhYLv7LNcRZzCN9y2Po/s1600/FE.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVKw9-Qli6hl9svIt6Z1YjCOoMTDL5nqfb0G3D92sLVl46qiIWnIqDJlyPtbWa59tj8FtiX0fRONq0knmXjfSpsWKm21frgtZEYFtADNlJat5LhskPgNcmQUyfHhYLv7LNcRZzCN9y2Po/s320/FE.jpg" width="320" /></a></div>
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"Nuovo" capitolo della fortunata serie strategica <i>Nintendo</i> (che con mio estremo piacere sta vivendo una seconda giovinezza), <i>Fire Emblem Echoes Shadows of Valentia</i> è in realtà un <i>remake</i> del non troppo conosciuto <i>Fire Emblem Gaiden</i>. Titolo senza dubbio interessante, immancabile acquisto per gli appassionati della serie, in esclusiva per <i>Nintendo 3DS</i> e <i>2DS</i><br />
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<b><i>Rime</i></b></div>
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<i>Uscita: 26 Maggio</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnBqQZFPmsyZARDD5cn9RvZpBQRIMes-UrKJEUHtLgum5DZf_rSlmC6XidVG0AakRjVtYaYgUSEzljE9pL8ROAGKfF8ftoPbKkyiV743Fe2_v04N6wAuyPPHEjIdxJMKimJjaG0qBLjqs/s1600/rime.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnBqQZFPmsyZARDD5cn9RvZpBQRIMes-UrKJEUHtLgum5DZf_rSlmC6XidVG0AakRjVtYaYgUSEzljE9pL8ROAGKfF8ftoPbKkyiV743Fe2_v04N6wAuyPPHEjIdxJMKimJjaG0qBLjqs/s320/rime.jpg" width="320" /></a></div>
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Interessante <i>Adventure-Puzzle</i> in terza persona ad opera della <i>Tequila Works</i>, con forti ispirazioni provenienti dalle opere del <i>Team Ico</i> e della <i>thatgamecompany</i>. Gioco senza dubbio affascinante che gli appassionati del genere dovrebbero tenere sott'occhio. In uscita per tutte le piattaforme del momento.<br />
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In chiusura, per il ciclo "le uscite secondarie che contano", inizio subito da<i> NBA Playgrounds</i> (9 Maggio) titolo che i nostalgici di<i> NBA Jam</i> non dovrebbero farsi scappare, proseguendo con <i>Injustice 2</i> (16 Maggio) seguito del non troppo famoso <i>Fighting Game</i> basato sugli eroi dei fumetti <i>DC</i>. In chiusura, menziono <i>Get Even</i> (26 Maggio), <i>FPS-Horror </i>decisamente poco promettente, ma che potrà forse intrattenere coloro che "vivono" di questo genere.<br />
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<i>See Ya</i></div>
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<i><b>Pazto</b></i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-69291089041556436452017-04-11T18:48:00.000+02:002017-04-11T18:53:59.592+02:00Ticciggì<i>Sup?</i><br />
Il <i>retrogame</i>, lo si sa, non è un hobby per tutti: talvolta è difficile assaporare appieno le opere del passato, surclassate a livello tecnico da un mondo dell'intrattenimento che procede ad incredibile velocità. C'è chi ha mentalità e pazienza adatte a tale interesse e chi invece non riesce proprio a mandar giù certi poligoni enormi, controlli ed inquadrature "legnose" o meccaniche antiquate. Ci sono però generi e stili grafici che indubbiamente invecchiano meglio di altri ed è per questo che dopo la meravigliosa avventura che è stata<i> Breath of the Wild</i> ho deciso di ripiegare su un <i>JRPG </i>piccolo ed accattivante, visivamente semplice ma carino, che al tempo mi conquistò terribilmente.<br />
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<b><i>Retrologia</i></b></div>
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<i>Pokémon Trading Card Game</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibStDMbgdShxPj6bcc3751SXmNn14h_OMu_sfLRlB_BMBodMmTqY1ClpQ65XewwYGBnLRxiSZGeLFgbpHBXnMTMc5pSNRzuUeGbNqVEfaOttXoMNZf4BfuZCYr3KBQu3zb-dgW1OU2QRw/s1600/tcggbc.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibStDMbgdShxPj6bcc3751SXmNn14h_OMu_sfLRlB_BMBodMmTqY1ClpQ65XewwYGBnLRxiSZGeLFgbpHBXnMTMc5pSNRzuUeGbNqVEfaOttXoMNZf4BfuZCYr3KBQu3zb-dgW1OU2QRw/s320/tcggbc.jpg" width="320" /></a></div>
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Sul finire degli anni '90, il tifone commerciale conosciuto col nome di <i>Pokémon</i> travolse il mondo intero, ed io da bravo bimbo/adolescente dell'epoca venni irrediabilmente risucchiato da tale colorata novità. Il fenomeno iniziato come videogame, si allargò ben presto in ogni settore: dagli <i>Anime</i> in TV ai gadget più disparati, fino ad arrivare al magico mondo delle carte da gioco collezionabili. Non ero mai stato particolarmente interessato a tale mondo anche se <i>Magic</i>, a dirla tutta, mi stuzzicava un bel po', benchè l'ambiente che il gioco aveva costruito attorno a se mi inquietava non poco. Decisi quindi di provare questa nuova esperienza con le carte<i> Pokemon</i>, avventura che per un breve periodo, mi soggiogò a livelli assurdi. Fu probabilmente una delle mie avventure d'infanzia socialmente più attive, chiunque infatti giocava o collezionava e le sfide erano letteralmente ovunque.<br />
Per capitalizzare questo grande successo dunque, la leggendaria <i>Hudson Soft</i> decise di portare tale fenomeno di massa sui nuovi schermi del <i>Game Boy Color</i>, tentando l'ardua impresa di trasporre le atmosfere che il gioco di carte sapeva regalare in forma videoludica, impresa a mio modo di vedere riuscita in maniera strepitosa. Lo stile grafico, il comparto sonoro ed in parte la storia ricalcavano le prime incarnazioni di <i>Pokemon </i>in modo abbastanza fedele, mentre il <i>gameplay</i> e l'atmosfera che si respirava erano veramente simili a quelle che si potevano avvertire tra i tavoli di una fumetteria o su una panchina in un parco.<br />
Il titolo inizia senza troppi fronzoli scegliendo un mazzo precostruito che nel corso del gioco verrà costantemente modificato per far spazio a nuove carte ed a nuove strategie, nell'impresa di sconfiggere i vari capi palestra ed i leggendari campioni al fine ultimo di ereditare da essi le misteriose carte leggendarie. E quindi, concluso un rapido tutorial, si esplora il mondo del gioco alla ricerca di nuove carte e di nuove sfide (anche se l'esplorazione è limitata ai vari club, con una <i>world map</i> alla <i>Super Mario World</i>), si combattono avversari sempre più forti e scaltri che difficilmente eseguiranno mosse sbagliate, si ragiona e si migliora, fino allo scontro finale ed agli immancabili titoli di coda, fieri del nostro operato. Nell'insieme dunque <span style="text-align: center;"><i>Pokémon Trading Card Game</i></span> è un gioco "piccolo" e ben confezionato che sa divertire, a volte leggermente ripetitivo e privo di particolari sorprese che può però regalare ore ed ore di sano divertimento.<br />
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C'è un grande fascino nascosto in questo strambo tipo di giochi, complessi ma "freschi", fortemente customizzabili sia nelle strategie che nell'esperienza di gioco ultima, un sottogenere di<i> RPG</i> veramente di nicchia ed assai poco esplorato, quasi dimenticato. Se siete fan del genere, è da segnalare senza alcun dubbio <i>Magic The Gathering</i> del 1997 (conosciuto anche come <i>Shandalar</i>), piccolo classico da riscoprire ed ottimo esponente di questa categoria che spero fortemente riscopra una seconda giovinezza, non necessariamente legata ad un <i>franchise</i>.<br />
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<i>See Ya!</i></div>
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<i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-21858935705127509842017-04-02T12:04:00.000+02:002017-04-02T14:33:49.587+02:00Le Uscite Videoludiche Del Mese: Aprile 2017<i>Sup?</i><br />
Quest'oggi vi porto una nuova, rampante rubrica: "Le Uscite Videoludiche Del Mese", spazio che si dedicherà in maniera competente e sintetica, ma non bacchettona, delle novità videoludiche più rilevanti. Dopo un ottimo Marzo, che ha visto trionfare a livello di critica il superbo "<i>The Legend of Zelda: Breath of the Wild</i>" (di cui potete trovare un appassionata recensione appena sotto questo<i> post</i>) ci aspetta un mese piuttosto saldo ma non sbalorditivo, che saprà però accontentare i gusti dei <i>gamer</i> più disparati.<br />
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<i><b>Persona 5</b></i></div>
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<i>Uscita: 4 Aprile</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigBVXcJuTDrMxnsp3MEbidrcy8tbEF6Qapvgk60BmHelazEXWCA-xJiHLQVFHL0r7vxx3jTzvtxS2L4n_w3_NILrU2giZk_xHa9YP1O6VSr_ws7gkifiQq0sqMR-Os7OZSxHWYfHBIPpU/s1600/p5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigBVXcJuTDrMxnsp3MEbidrcy8tbEF6Qapvgk60BmHelazEXWCA-xJiHLQVFHL0r7vxx3jTzvtxS2L4n_w3_NILrU2giZk_xHa9YP1O6VSr_ws7gkifiQq0sqMR-Os7OZSxHWYfHBIPpU/s320/p5.jpg" width="320" /></a></div>
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Nuova incarnazione della leggendaria saga creata da <i>Atlus,</i> <i>Persona 5</i> sembra a tutti gli effetti un ottimo e profondo <i>JRPG </i>dal superbo stile che i fan del genere non dovrebbero assolutamente farsi scappare. In esclusiva Sony.<br />
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<i><b>Yooka-Laylee</b></i></div>
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<i>Uscita: 11 Aprile</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg0yWSk8T3z0RLU6qCEHRQO9eB0hSgrIXzcCkU-Tsg_031U3v_WQLF_ny4HVlTF6O3jdNB-1tOSzyCkZw87A_BW-xcxvwSRVRQQnIOs-u2-Fo4s8omroOkF1WqflL5LYLwfx2b7CoUYa8/s1600/Yooka-Laylee_Glide.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg0yWSk8T3z0RLU6qCEHRQO9eB0hSgrIXzcCkU-Tsg_031U3v_WQLF_ny4HVlTF6O3jdNB-1tOSzyCkZw87A_BW-xcxvwSRVRQQnIOs-u2-Fo4s8omroOkF1WqflL5LYLwfx2b7CoUYa8/s320/Yooka-Laylee_Glide.jpg" width="320" /></a></div>
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Il titolo del mese da me più atteso, questo nuovo <i>Platform 3D </i>è un <i>revival</i> dei bei vecchi tempi in cui la<i> Rare</i> sfornava capolavori a valanga sul <i>Nintendo 64</i>. La neo creata <i>Playtonic Games</i> vede infatti tra i propri ranghi le menti dietro a capolavori del calibro di <i>Banjo-Tooie </i>e <i>Conker's Bad Fur Day</i>, influenze che nel gioco sono chiaramente visibili. Non vedo l'ora di provarlo.<br />
In uscita per tutte le piattaforme del momento, ma tristemente non per <i>Wii U</i>.<br />
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<i><b>Sniper Ghost Warrior 3</b></i></div>
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<i>Uscita: 25 Aprile</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv7K5Va4nvQn9EQWqaWCkD8k0uIlwDX3mfQNk9eFaGBi7Y1_qrmxZyQWImK-pLnbjhiaoDKeTx4JD5jDeLIBwrqiQQ2R2cm0qEhicU3VRI0QsCAsIY3HrOsiiYXDzBRg16tgYRxrC6haI/s1600/Sniper+Ghost+Warrior+3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv7K5Va4nvQn9EQWqaWCkD8k0uIlwDX3mfQNk9eFaGBi7Y1_qrmxZyQWImK-pLnbjhiaoDKeTx4JD5jDeLIBwrqiQQ2R2cm0qEhicU3VRI0QsCAsIY3HrOsiiYXDzBRg16tgYRxrC6haI/s320/Sniper+Ghost+Warrior+3.jpg" width="320" /></a></div>
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La probabile pecora nera nelle uscite del mese "<i>AAA</i>", sopratutto considerati i suoi non stellari predecessori, la terza incarnazione di<i> Sniper Ghost Warrior</i> potrà forse e ripeto forse, allietare i fan più sfegatati degli <i>FPS</i> tattici e <i>Stealth</i>. In uscita per tutte le piattaforme, speriamo bene.<br />
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<b><i>Quick!</i></b></div>
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Passando velocemente alle uscite "di nicchia", da segnalare senza dubbio <b><i>Syberia III</i></b> (20 Aprile), terzo capitolo della famosa ed affascinante avventura grafica ed <b><i>Outlast 2</i></b> (25 Aprile), sequel del famosissimo <i>Survival Horror</i> in prima persona che ha terrorizzato mezzo mondo. </div>
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<i><b>Warhammer 40000: Dawn of War III</b></i> (27 Aprile) in esclusiva PC, è invece un promettente <i>FPS</i> con nuovi elementi <i>MOBA </i>che spero si riveli all'altezza dei suoi eccellenti predecessori, e <i>dulcis in fundo</i> lo strambo <b><i>Puyo Puyo Tetris</i></b> (28 Aprile), si presenta a noi come un bizzarro mix, spero riuscito, dei due grandi classici del puzzle game. <i>Enjoy</i>!</div>
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<i>See Ya!</i></div>
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<i>Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-74880681991415285742017-03-31T16:44:00.000+02:002017-04-01T01:02:58.784+02:00Respiro di libertà<i>Sup</i>?<br />
Tra i <i>gamer</i> più attempati, uno degli argomenti di discussione più gettonato è senza dubbio il calo qualitativo delle maxi produzioni videoludiche: tra team mastodontici e costi di produzione stellari i videogiochi non sono semplicemente più quelli di una volta. Io stesso credo abbastanza in questa opinione dato che nell'ultima decade, tralasciando rarissime eccezioni, gli unici titoli che mi hanno davvero colpito son stati realizzati da piccoli studi <i>indie</i> composti perlopiù da una manciata di persone. I miei personali <i>best of</i> di tutti i tempi risalgono in gran parte all'epoca 8 e 32 bit e sopratutto nell'ultima generazione di console, forse la più deludente, ho visto troppi "soldi" e ben poca sostanza. La nostalgia è però parte integrante di questo ragionamento, i dolci ricordi spesso addolciscono la realtà, e sparare a zero sul mercato attuale può essere un errore dozzinale. Oggi infatti mi trovo qua per narrarvi di una forte luce di speranza per tutta l'industria, realizzata da <i>Nintendo</i> ed appena uscita: "<i>The Legend of Zelda Breath of the Wild</i>", titolo che ho recentemente finito (e che ho aspettato di finire per recensire, usanza che molti "colleghi" sembrano aver ahimè perso) e che probabilmente, detto in maniera brutale ed immediata, passerà alla storia come uno dei migliori giochi mai realizzati.<br />
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<i><b>Currently Playing</b></i></div>
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<i>The Legend of Zelda: Breath of the Wild</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXbqf4cGSfLw1uPvGzHI9ifGUgV4L50Fd3tf-VEEKqD0cP9_quThyphenhyphentcGXXf1rvgFE4MvTDrKNAfcSK7IPQXRWzQ_wS3k3ippPaB-esLlK_c5ug4bos02nYWtppBEr6I1rpHwLKBom2X94/s1600/zelda-botw.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXbqf4cGSfLw1uPvGzHI9ifGUgV4L50Fd3tf-VEEKqD0cP9_quThyphenhyphentcGXXf1rvgFE4MvTDrKNAfcSK7IPQXRWzQ_wS3k3ippPaB-esLlK_c5ug4bos02nYWtppBEr6I1rpHwLKBom2X94/s320/zelda-botw.jpg" width="320" /></a></div>
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<i>The Legend of Zelda: Breath of the Wild</i> è un gioco stupendo, lo dico fin da subito, un piccolo grande capolavoro in grado di divertire e meravigliare come da anni, forse decenni, non succedeva. Realizzate in maniera ineccepibile, le nuove avventure di <i>Link</i> scelgono lo stile dell'<i>open world</i> alla <i>Bethesda</i> riveduto e corretto, oserei dire perfezionato, in una atmosfera <i>Nintendiana</i> di finissimo gusto. Un gioco moderno dunque, modernissimo, sia nel <i>gameplay</i> che nello stile grafico ricercato e bello da vedere, delicato ma a volte possente che sa appagare appieno la vista ed i sensi, uno sforzo quasi sorprendente se consideriamo le scarse specifiche<i> hardware</i> sulle quali il gioco gira. Un <i>open world</i> vasto e curato, quasi esente da bug, totalmente esplorabile e fluido come pochi (anche se in rare occasioni il <i>framerate</i> fa un po' i capricci e c'è qualche <i>pop up</i> di troppo) con tonnellate di <i>subquest</i> ed un'unica missione principale: sconfiggere la calamità <i>Ganon</i>. Dal momento che avremo il controllo su <i>Link</i>, nulla ci vieterà infatti di scagliarsi subito contro il boss finale, scelta però ben poco saggia dato che la sfida che li ci aspetterà sarà assai ardua, ma non del tutto impossibile. E quindi si esplora, si diventa più forti, si cresce sia nelle abilità che negli <i>equip</i>, si diventa più consci del gioco, della sua storia e della sua libertà, sconfinata ed unica, quasi priva di costrizioni. Se al giocatore verrà in mente un'idea, beh quell'idea è probabilmente realizzabile <i>in game</i>, una possibilità che devo ammettere nelle prime ore del gioco mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta, immerso negli stupendi paesaggi di<i> Hyrule</i>. E non sto decantando le doti di questo gioco in preda a chissà quale attacco di nostalgia, chi mi segue da un po' sarà infatti ben conscio del fatto che personalmente la saga di<i> Zelda </i>non mi ha mai convinto fino in fondo, prendo dunque <i>Breath of the Wild </i>come un gioco a sè stante, bellissimo ed intelligente, con un ottimo comparto sonoro, che ahimè, e qui arriviamo alle noti dolenti, non è esente da difetti, difetti che il noto ed importante <i>franchise</i> non può certo mascherare. In primo luogo, avendo giocato il titolo su <i>Wii U</i> devo dire che la scelta di non utilizzare minimamente lo schermo del <i>pad </i>è veramente insensata: una mappa sempre a disposizione o una schermata di equipaggiamento rapido sarebbe infatti stata un'aggiunta graditissima che avrebbe reso l'esperienza finale molto più fluida e godibile. Rimanendo in tema di equipaggiamento, ogni arma a nostra disposizione sarà soggetta ad usura, fatto che ci porterà a cambiare arma di continuo e che nell'ottica del<i> gameplay</i> ha indubbiamente la sua motivazione ma che forse è stata implementata con troppa insistenza: alcune armi infatti dopo una manciata di colpi spariranno per sempre ed il che è ben poco realistico, quasi fastidioso. Molto attinente alla realtà è anche l'intelligenza artificiale dei cavalli, forse fin troppo "tesa" e legnosa per essere apprezzata al meglio: più di una volta infatti ho abbandonato il mio destriero per proseguire il viaggio a piedi, stufo dei suoi continui rifiuti a scendere discese ben poco ripide. Come appunto finale, i 4 <i>dungeon</i> principali del gioco, benchè ben congeniati e stimolanti, senza fare alcuno <i>spoiler</i>, non appagano appieno, mentre divertenti e decisamente ben realizzati sono i moltissimi mini-santuari sfida disseminati del mondo, che metteranno a dura prova i nostri riflessi ed il nostro intelletto, discreti invece i Boss. Il nuovo Zelda è in definitiva un "capolavoro non perfetto", favoloso da giocare, che è riuscito sorprendentemente ad entrare in quella <i>Top 10</i> dei miei giochi preferiti di tutti i tempi che da troppo tempo era intoccata, un gioco che incentiva e premia la curiosità e l'intelligenza del giocatore, un gioco da "vivere" come si vuole, una nuova icona di come per i videogiochi e le maxi produzioni ci sia ancora speranza.<br />
Se fosse uscito un anno prima ed in esclusiva <i>Wii U</i>, sono sicuro che avrebbe potuto cambiare le sorti di questa sfortunata console, ma nell'ottica del mercato indubbiamente, la grande <i>N</i> ha fatto la scelta giusta, come dargli torto. E quindi gustatevelo, sia una vecchia e polverosa "<i>U</i>" che su un nuovo <i>Switch</i>, il nuovo <i>Zelda</i> merita veramente ogni centesimo. Seriamente, giocatelo, gustatevelo come volete voi, senza guide o imposizioni esterne.<br />
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<i>See Ya</i></div>
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Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-54643099706912706192017-03-28T17:19:00.000+02:002017-04-03T20:11:15.645+02:00Le perdute origini del gaming su mobile<i>Sup?</i><br />
Sfogliando una vecchia rivista videoludica dei primi anni 2000, tra sorrisi e nostalgia, mi sono imbattuto in un interessante articolo focalizzato sull'avvento degli al tempo rivoluzionari giochi mobile. Ebbene si, lontani anni luce dai super tecnologici <i>smartphone</i> odierni, un tempo i cellulari servivano unicamente per telefonare e mandare<i> sms</i>, dunque trovare in tali rudimentali gingilli dei videogame poteva sembrare cosa sorprendete. Ben prima dell'avvento del <i>Java</i>, delle telecamere integrate e dei colori alcuni intraprendenti modelli (specialmente di <i>Nokia</i>) sfoggiarono con orgoglio i propri giochi <i>built in</i>, diventati in breve tempo degli autentici cult: <i>Snake 2</i> si impose subito come una vera e propria killer application (non sto scherzando), <i>Space Impact</i> e <i>Tetris</i> seppero allietare ben più di una pausa merenda od un noioso viaggio in bus. Ed in questo nuovo e promettente mercato, con l'avvento delle prime reti <i>WAP</i> e l'impossibilità di diffondere giochi in formato fisico, iniziarono a comparire in maniera veramente rivoluzionaria i primi giochi in digital delivery, fenomeno di nicchia per carità, ma veramente sorprendete se pensate che stiamo parlando dei primissimi anni del nuovo millennio.<br />
La <i>Jamdat</i> (acquisita successivamente da <i>EA</i>) e sopratutto la <i>Gameloft</i> (software house francese affiliata con <i>Ubisoft</i>) furono delle vere e proprie pioniere del settore, realizzando con passione i primi titoli mobile <i>third party</i> e dando a questo nuovo e promettente mondo una discreta notorietà. E così, tra <i>porting</i> di lusso e videogame originali, vennero gettate le basi di quello che da li in poi diventerà, anno dopo anno, un mercato gigantesco, evolutosi sia come qualità che come importanza, prima con il <i>Java </i>e successivamente con <i>Android</i> ed<i> IOS.</i> Le rudimentali origini di questa incarnazione del <i>gaming</i> però, hanno ahimè reso tremendamente difficile la preservazione di questi affascinanti titoli e tristemente di questa particolare pagina di storia videoludica rimane veramente ben poco: qualche articolo su delle vecchie riviste, qualche <i>screenshot</i> online, qualche ricordo sbiadito. Al momento infatti non esistono ne emulatori, ne tanto meno <i>rom</i> di titoli come ad esempio <i>Rainbow Six Broken Wing</i>, <i>Block Breaker</i> o <i>Summer Volley</i>, piccole opere di un'industria avanguardistica destinate a sparire per sempre, e questo da amante sfegatato della preservazione videoludica, un po' mi ferisce. Non perderemo grandi capolavori per carità, ma io una partitina al primissimo <i>Siberian Strike</i>, non in versione <i>Java</i>, me la farei più che volentieri.<br />
Se volete approfondire l'argomento (ed il che vi renderebbe tremendamente affascinanti), potete trovare una bella raccolta della rivista francese <i>Mobile Magazine</i> <a href="https://books.google.it/books/serial/ISSN:12534560?rview=1&hl=it" target="_blank">QUI</a> dove sfogliando tra le pagine, sopratutto nei primi numeri, troverete <i>screenshot</i> ed anteprime di svariati titoli. Potete anche leggere un ottimo articolo curato da Chris Wright <a href="http://www.pocketgamer.biz/feature/10618/a-brief-history-of-mobile-games-introduction/" target="_blank">QUI</a> consigliatissimo a tutti coloro che ne vogliono sapere di più sui molti retroscena di questo affascinante mondo dimenticato.<br />
Incrociando le dita che quei titoli non siano scomparsi perennemente dalla faccia della terra, e sperando in un futuro emulatore con tanto di <i>romset </i>completo vi saluto, preservate gente, preservate!<br />
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<b><i>Pic Of The Post</i></b></div>
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<i>Summer Volley, ti voglio.</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1CIcvOKDc9Dxmc0X4MDdFbQW3KixRM9aagFJqGWNoApHi0hFt3V85oRgyaDy1KyAiRXgTcIlxMoK3lJRs6BuJ0Ip_h7NjaCA7XVP9u0eGU-EBeE12JIXLifQhf21daHIng13HI-Tf2Ho/s1600/Cattura.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="264" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1CIcvOKDc9Dxmc0X4MDdFbQW3KixRM9aagFJqGWNoApHi0hFt3V85oRgyaDy1KyAiRXgTcIlxMoK3lJRs6BuJ0Ip_h7NjaCA7XVP9u0eGU-EBeE12JIXLifQhf21daHIng13HI-Tf2Ho/s320/Cattura.JPG" width="320" /></a></div>
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<i>See Ya!<br /><br />Pazto</i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-67807330530676604632017-03-22T19:04:00.001+01:002017-03-24T23:52:02.237+01:00Zelda - I 10 - Gli HatersSup?<br />
Ormai lo saprete tutti, "<i>The Legend of Zelda: Breath of the Wild</i>" è esploso nel mercato come una bomba atomica ed ha distrutto a tempo record il <i>metacritic</i>, prendendo voti perfetti a valanga ed imponendosi con elegante prepotenza come uno dei migliori giochi di tutti i tempi. Poco da dire sul titolo, <i>BOTW</i> è uno stupendo esempio di videogioco realizzato nel modo giusto, "libero" come pochi altri, tecnicamente impeccabile e bello da vedere che sa premiare l'intelligenza e la curiosità del giocatore, un'opera in grado di stregare anche coloro che come me, non sono mai stati amanti delle terre di <i>Hyrule</i>. Il gioco obbiettivamente non è "perfetto" ma comprendo benissimo i numerosi <i>perfect score</i> dati dalla stampa, così come posso capire e condividere alcune delle critiche mosse al titolo, ma ahimè in questi giorni sto assistendo con grande dispiacere ad uno sciocco spartiacque tra queste due fazioni di "opinioni" sempre più distanti tra loro, sempre meno obbiettive, sempre più aggressive: i seguaci del <i>10</i> che difendono a spada tratta il gioco in tutti i suoi aspetti si trovano opposti a coloro che (spesso non avendo mai giocato il titolo) criticano l'opera nel peggiore dei modi, infangando la nuova esclusiva <i>Nintendo</i> con assurdi commenti, alimentando così quell'odio generazionale da me trattato pochi post or sono. Le vie di mezzo sono pochissime, il resto è una puerile guerra composta da opinioni non personali con toni decisamente più alti del necessario: è sempre più difficile ormai analizzare un gioco senza somatizzarci sopra sentimenti personali.<br />
E' un tema dal quale vorrei veramente liberarmi ma che continua a sbattermi violentemente contro, un decadimento delle opinioni e del modo in cui vengono espresse, influenzato dai<i> brand</i> e dalla voglia di far male, di sentirsi importanti, una mera abitudine che decisamente non fa bene al mondo del <i>gaming,</i> che mina i giudizi obbiettivi (nel bene e nel male) verso opere di grandissima qualità.<br />
<i>The Legend of Zelda: Breath of the Wild</i> è un ottimo <i>videogame</i>, fatevene una ragione, un grande capolavoro che tutti dovrebbero quantomeno provare, decisamente non perfetto e con degli elementi da migliorare (doppiaggio, storia, durabilità delle armi, mappatura dei tasti) che può non piacere e questo va accettato e rispettato, così come al tempo stesso è doveroso riconoscere, senza timori, le sue innegabili qualità, racchiuse in un eccellente titolo che sa divertire, stupire e meravigliare come pochi altri. Il resto è <i>fuffa</i> della peggior specie.<br />
E questo è quanto, guardatevi allo specchio, fatevi un esame di coscienza e non rompete i maroni.<br />
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<b><i>Pic Of The Post</i></b></div>
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<i>Well... Excuuuuse me haters</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCtc65JJZXU9kMdPZu5J4xVTPOmoCR23DXOvTzUbmzvy-a4UCH_lBR5hejmMeJJyiE_d6C83ZaFNx32rfpLEwlRS8EfqrfmOKgzL_YqdJftWQztOlV97JTygckb4KY9pO6FT0b6HPnFCY/s1600/ic5cxjpmrgo408pzqlxo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="206" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCtc65JJZXU9kMdPZu5J4xVTPOmoCR23DXOvTzUbmzvy-a4UCH_lBR5hejmMeJJyiE_d6C83ZaFNx32rfpLEwlRS8EfqrfmOKgzL_YqdJftWQztOlV97JTygckb4KY9pO6FT0b6HPnFCY/s320/ic5cxjpmrgo408pzqlxo.jpg" width="320" /></a></div>
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<i>See Ya!<br /><br /><b>Pazto</b></i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4273758497076230691.post-62704041794627381982017-03-19T17:49:00.000+01:002017-03-19T18:03:05.174+01:00RPG but with a JSup?<br />
Il <i>JRPG,</i> o gioco di ruolo alla giapponese se volete, è un genere molto nobile e ben radicato nella cultura videoludica, le cui basi vennero fondate perlopiù da <i>Squaresoft</i> ed <i>Enix</i> negli ormai lontani anni 80: dovete sapere infatti che in quel periodo nella terra del sol levante, <i>Wizardry ed Ultima</i> (veri e propri mostri sacri) ebbero un grandissimo impatto nel mercato, creando un folto seguito di appassionati e portando diverse piccole software house a tentare l'ardua impresa di creare una propria versione di quegli universi fantasy così affascinanti e di successo ma assai lontani dalla propria cultura, puntando dunque a rendere quel nuovo genere più personale ed <i>user friendly</i>, a farlo proprio. Ed è così che sul <i>Famicom / NES</i> il genere si definì, con le prime incarnazioni di<i> Dragon Quest</i> e <i>Final Fantasy</i> che dettarono le regole di quello che da lì in poi diventerà uno dei generi più redditizi e prolifici del mondo videoludico nipponico, diffondendosi poi anno dopo anno in tutto l'occidente.<br />
La struttura del genere è volutamente più "limitata" rispetto alla controparte occidentale, con una storia e dei personaggi decisamente più definiti e meno personalizzabili, un sistema di combattimento volutamente statico ma ricco di effetti speciali ed uno stile preso a piene mani dalla cultura generata da <i>Manga</i> ed <i>Anime</i>, influenza che si ritrova sia nei mondi che nei personaggi, così come nello sviluppo della trama. E dunque eccomi qua, pronto a portarvi il mio personale "<i>best of</i>" dei <i>JRPG</i> classici, escludendo quindi dalla lista le varianti tattiche o <i>action</i> del genere. La prima (e forse più noiosetta) parte come di consueto si dedicherà ai titoli più conosciuti, con le successive, che prima o poi arriveranno, dedicate alle gemme nascoste, alcune delle quali davvero interessanti.<br />
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<b><i>Pokemon Red / Blue</i></b></div>
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<b><i><br /></i></b></div>
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Può sembrare strano ad un analisi superficiale ma la saga di Pokemon è probabilmente uno dei migliori esempi di<i> JRPG</i> in circolazione: ha una <i>world map</i> ricca e varia, un sistema di combattimento a turni assai profondo, una storia lineare e ricca di <i>subquest</i>, negozi, combattimenti casuali, esperienza, <i>level up </i>e tutto ciò che un gioco di ruolo alla giapponese di stampo classico deve avere. Dico questo dato che troppo spesso, nelle svariate classifiche per i migliori JRPG in circolazione, la serie creata da <i>Game Freak</i> viene costantemente ignorata, errore madornale nei confronti di una serie che non ha nulla da invidiare ad altri esponenti di questo genere. E porto come esempio l'incarnazione rossa e blu di questo fortunato <i>franchise</i> che ha letteralmente stregato milioni di giocatori, innovando e divertendo, con il suo "party" completamente libero e la sua fresca magia.<br />
Non snobbatelo!<br />
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<i><b>Final Fantasy VI</b></i></div>
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<i><b><br /></b></i></div>
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<i><b><br /></b></i></div>
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Iniziamo la lunga camminata nel corridoio made in <i>Squaresoft</i> con uno dei migliori <i>JRPG</i> mai creati, probabilmente il pinnacolo del genere che prende il meglio del gioco di ruolo alla giapponese e lo innalza ad un livello ancor più alto. Un opera con una colonna sonora grandiosa, dei personaggi ben sviluppati e delle ottime scelte stilistiche che da li in poi cambieranno per sempre sia la saga che il genere stesso, modernizzandolo e rendendolo più maturo, più appetibile al grande pubblico.<br />
Scene memorabili, un <i>opening</i> da pelle d'oca ed <i>Ultros</i> in quantità, probabilmente il migliore JRPG da consigliare, sia ai neofiti che agli amanti del genere.<br />
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<b><i>Final Fantasy VII</i></b></div>
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Il gioco che ha portato al successo il <i>JRPG</i> in europa, mostro sacro del genere, considerato a ragione come uno dei videogiochi più belli ed influenti di tutti i tempi. La settima incarnazione della fantasia finale, prendendo e modernizzando (in modo un po' furbetto, va detto) molti aspetti creati dal leggendario predecessore, è riuscito a diventare uno di quei prodotti che difficilmente non può piacere, con i suoi personaggi accattivanti, un ottima colonna sonora ed una grande giocabilità.<br />
Spettacolare ed avvincenti, emozionante come poche altre opere, è un gioco decisamente da avere nella propria collezione, esperienza immancabile per ogni <i>gamer</i> degno di questo nome.<br />
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<b><i>Final Fantasy IX</i></b></div>
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Ultimo "<i>FF" </i>nella lista (o forse no!) e probabilmente il più emotivamente ricco e genuino, <i>Final Fantasy IX</i> non è un gioco per tutti. Ribelle e coraggioso nel voler rifiutare le imposizioni del mercato, la nona fantasia finale è una lettera d'amore ai veri fan della serie, coloro che negli 8 e nei 16 bit hanno visto il "nucleo" di un genere che nelle generazioni future si stava ahimè perdendo, essendo influenzato dalle esigenze dettate dal vile denaro.<br />
Le avventure di <i>Gidan / Zidane</i>, non vogliono imporsi come "cool" a tutti i costi, si prendono il loro tempo ed entrano lentamente nel nostro cuore, come una bella e saggia relazione, con i suoi bei personaggi le stupende (stupende!) ambientazioni e l'ottima colonna sonora. Un gioco sbalorditivo, una favola che molti non hanno capito, uno dei migliori esponenti del genere.<br />
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<b><i>Bravely Default</i></b></div>
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<i>Bravely Default</i> è senza troppi giri di parole il migliore<i> Final Fantasy</i> degli ultimi anni: iniziato come <i>sequel</i> del non troppo conosciuto "<i>Final Fantasy: The 4 Heroes of Light</i>" e diventato poi titolo a sé stante, il gioco è infatti un esponente ben più valido della leggendaria saga rispetto ai moderni capitoli "titolari" della serie.<br />
Classico e fresco al tempo stesso, con una difficoltà totalmente personalizzabile ed un <i>Job System</i> ben realizzato, il <i>JRPG</i> della <i>Silicon Studio</i> convince appieno, grazie anche al suo stile accattivante ed all'eccellente comparto sonoro. Un po' fiacco e ripetitivo nella seconda parte della storia, il gioco resta comunque uno dei migliori esponenti recenti di un genere ormai in disgrazia.<br />
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<b><i>Suikoden II</i></b></div>
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Probabilmente il mio <i>JRPG</i> preferito di tutti i tempi, <i>Suikoden II</i> è un titolo che ad una prima occhiata può sembrare banale e quasi noioso nella sua apparente semplicità: stilisticamente e graficamente infatti, benché sia stato sviluppato nello scadere del 1998 in esclusiva <i>Playstation</i>, il gioco è decisamente una generazione indietro, "pecca" che ha ahimè allontanato molte persone da un piccolo grande capolavoro del genere.<br />
Dentro quel magico disco si nasconde infatti un universo meraviglioso, pieno di sentimenti profondi, complessi e ben sviluppati, decisamente più "umani" e profondi rispetto a molte altre opere nipponiche, un gioco decisamente speciale.<br />
Ottima colonna sonora ed uno dei migliori cattivi nella storia videoludica, il titolo <i>Konami</i> racchiude in se tutta la meraviglia di un genere: visitare una nuova città, trovare nuovi equipaggiamenti, arruolare nuovi membri (numerosissimi peraltro), esplorare<i> dungeon</i> e cercare <i>subquest</i>, tutto è meravigliosamente realizzato in questo classico senza tempo. Titolo consigliatissimo agli amanti del genere, immancabile per i collezionisti, esponente massimo dei giochi di ruolo alla giapponese, al pari di Final Fantasy VI.<br />
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<b><i>Pic Of The Post</i></b></div>
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<b><i><br /></i></b></div>
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<i>Magico Ultros</i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7cvqr34uHdJ9zb4yjheZXUfdqrCDEwDFRlF341NxLG8mDrFxnTa7FwoUxc9V-XvaZmsYd6EZOeSZxLY3Lv4Ej5xkpzE7f6ocFZ4L7OESPjqGyIMxmvSYsbOMYmQ23uzi6OoC-MT7zmLo/s1600/UltrosAndHisTentaclesComingToWorldOfFinalFantasy_thumb.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7cvqr34uHdJ9zb4yjheZXUfdqrCDEwDFRlF341NxLG8mDrFxnTa7FwoUxc9V-XvaZmsYd6EZOeSZxLY3Lv4Ej5xkpzE7f6ocFZ4L7OESPjqGyIMxmvSYsbOMYmQ23uzi6OoC-MT7zmLo/s320/UltrosAndHisTentaclesComingToWorldOfFinalFantasy_thumb.jpg" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
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<i>See Ya</i></div>
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<i><br /></i></div>
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<i><b>Pazto</b></i></div>
Paztohttp://www.blogger.com/profile/03842849515879266780noreply@blogger.com