giovedì 29 settembre 2016

Qua una volta, erano tutte riviste videoludiche.

Sup?
Qualche giorno fa, ritornando un po' annoiato verso casa, mi sono fermato presso un edicola per dare un occhiata allo scaffale dedicato alle riviste videoludiche. Ero ben conscio del fatto che ormai tale prodotto fosse diventato merce rara, reso "obsoleto" e rimpiazzato dal progresso dell'informazione moderna (io stesso avevo ormai smesso di comprare tali magazine da anni), ma mai avrei creduto di trovare dinanzi a me un palcoscenico così apocalittico. Oltre alla rivista di Minecraft e quella sui Pokemon difatti non rimaneva più niente di inerente al mondo dei videogames. Dove un tempo c'erano letteralmente scaffali e scaffali di riviste dedicate al nostro amato hobby, ora c'era solo una matassa rinfusa di pubblicazioni sulla caccia o sui tatuaggi, e naturalmente una gran selezione di pornazzoni. Un po' perplesso mi sono rivolto ad il simpatico edicolante chiedendo se quantomeno uscisse ancora il buon "The Games Machine", ammiraglio delle riviste videoludiche nostrane ed addirittura una delle pubblicazioni specialistiche più longeve in tutto il mondo, seconda solo al leggendario Famitsu. Il pacioccoso signore grattandosi un po il capo mi ha risposto un po sconsolato che ormai, benché il "TGM" venisse ancora pubblicato, aveva preso la decisione di non esporlo più nella sua edicola visto che, detto un po' cinicamente, sarebbe stato solo spazio sprecato vista la sua scarsa popolarità. Erano passati molti anni ormai dalla vetta di fama delle riviste di videogames e la notizia non avrebbe dovuto colpirmi minimamente, ma un sapore amaro con mia sorpresa mi ha pervaso la bocca. Dopo aver ringraziato l'edicolante sono tornato a casa un po' pensieroso ed il giorno seguente armato di buona volontà mi sono avventurato in un tour delle edicole della città dove, dopo un po' di giri infruttuosi, ho finalmente trovato il nuovo, ed un po' caro, numero di "The Games Machine".
Sfogliandolo tra le mani nella quiete di una panchina mi sono lentamente sentito pervadere da un forte senso di nostalgia, decisamente aggravato da un età che sempre più mi distanzia dalla mia gioventù. L'odore, il fruscio delle pagine, le piccole immagini sparse per gli articoli, le rubriche, addirittura le pubblicità mi hanno riportato ad un tempo "diverso", dove ogni mese aspettavo con ansia l'uscita delle mie riviste preferite su cui sperperare i pochi spiccioli faticosamente risparmiati, assetato di notizie sul mio hobby preferito.
La scelta negli anni '90 come avrete già capito non mancava di certo, fu il vero e proprio boom della stampa specialistica. C'erano letteralmente tonnellate di magazine, la gran parte delle quali focalizzate sul fenomeno Playstation appena esploso, spesso con articoli semplicemente tradotti da riviste gemelle britanniche con una qualità media ahimè piuttosto bassa (da blog del weekend diciamocelo), colorate e pompose che sgomitavano agguerrite contro le concorrenti per un posto da prima donna sul (al tempo) grande palcoscenico delle edicole, e non era affatto raro vedere sui banchi di scuola o nei bar, teenager brufolosi immersi in tali letture. Era un business in espansione, e tutti ne volevano una fetta.
Come non ricordare il caro e vecchio "PSN" (la prima versione) con personaggioni come Luca Carta e Diego Malara, rivista un po' scanzonata e maccheronica che sapeva però regalare ben più di un sorriso, passando poi al sempre esistente e già pluricitato "The Games Machine", probabilmente il più serio ed autorevole sul mercato anche se incentrato quasi esclusivamente sul mondo PC, "Game Republic" che trattava di tutte le piattaforme su cui si potesse giocare e per lungo tempo una delle mie preferite, "Playstation Force" con le sue guide e la sua goliardia, e dulcis in fundo "Playstation Pro" rivista di bassa lega ben rappresentativa del livello medio generale, che giocava facile sfoggiando in ogni numero la trionfante rubrica della posta con quella (e scusate se il livello del post si abbasserò drasticamente e cambierà brevemente un po' rotta) gnocca clamorosa che era la Signorina Bea, personaggio mitologico della mia adolescenza di cui ho cercato qua e la notizie senza trovare ahimè mai una risposta, un mistero che mi attanaglia ormai da anni e del quale non riesco venire a capo, molto probabilmente una modella buona come il pane, credetemi, presa e messa li da chissà quale fonte come specchietto per le allodole di noi, adolescenti ormonati. Bea, dove sei? Se qualcuno sa qualcosa, mi faccia sapere. Seriamente. Sono cose importanti.
Tornando a noi, come potete capire al tempo tali riviste erano letteralmente l'unico modo per ricevere informazioni tangibili al di fuori delle voci di corridoio che nel 99% dei casi erano del tutto inventate o ingigantite a dismisura, perle del calibro di "la Playstation potrà far girare i giochi della Playstation 2" o "Nel nuovo Tekken ci sarà Goku". Ogni articolo, ogni immagine veniva letteralmente spolpata, si teorizzava per ore (se si era fortunati con gli amici) su un singolo screenshot, si rileggeva più e più volte l'intera rivista analizzandola da cima a fondo aspettando il prossimo numero, in un mondo in cui l'informazione era si più limitata, passiva e mal trasposta, ma più dolce.
Tornerei dunque indietro? Non credo, il web ci ha dato la possibilità di ricevere news aggiornate e mirate costantemente, di vedere quante immagini e video ci pare e piace (e per i videogiochi questa è letteralmente una manna) ma credo che ogni tanto, prendere una breve pausa per distanziarsi dal bombardamento internettiano e passare del tempo di qualità nella quiete di un parco in compagnia di una buona rivista videoludica (una delle poche rimaste) possa solo fare bene. Quindi se anche voi siete come me nostalgici di quei tempi, fatevi una capatina in edicola e rompete pure i maroni al vostro edicolante di fiducia, non ve ne pentirete.

Pic Of The Post

Il Playstation Pro!!!


See Ya

Pazto