giovedì 26 aprile 2018

Wiidden Gem

Sup?
Con l'avvento della primavera e le pulizie ad essa collegate, ho deciso di riattaccare tra uno scatolone e l'altro il mio ahimè poco utilizzato Wii, peraltro reso da breve orfano del suo Shop Online (e con esso di tutte quelle piccole e semisconosciute esclusive WiiWare sulle quali stavo scrivendo un complesso post, diventato ormai superfluo per i moltissimi articoli, decisamente migliori, scritti sull'argomento dopo l'annuncio della chiusura dei server). E dunque, chiudendo questa enorme parentesi, eccomi dunque qua pronto a portarvi, oltre al ritorno della richiestissima rubrica "Babe of the Post", la recensione di un titolo che da anni mi prefissavo di giocare: Muramasa - La spada demoniaca

Muramasa - The Demon Blade


Piccolo gioiello nascosto, tra i molti della libreria Wii, "La spada demoniaca" è stato rilasciato nel 2009 ad opera della VanillaWare, oggidì famosa per titoli come Odin Sphere e Dragon's Crown.
E di questi giochi Muramasa condivide appieno, oltre al frenetico e saldo gameplay, anche il sublime stile artistico, con quel raffinato gusto storico-nipponico e quella particolarissima tecnologia di animazione 2D ormai iconica della suddetta software house.
Il gioco è difatti un hack and slash bidimensionale, con forti elementi da beat'em up a scorrimento, una spruzzata di metroidvania (sopratutto per quanto riguarda la gestione della mappa ed il backtracking) e piccoli elementi Jrpg. Di base si picchia molto, moltissimo, concatenando lunghissime combo coreografiche, si esplora (poco), riempiendo man mano la mappa e si passa sporadicamente tempo nei menù, per cambiare oggetti e passare in rassegna le molte, moltissime Katana, vero fulcro del sistema di combattimento. Il titolo infatti, per quanto riguarda l'armamento, ci mette dinnanzi ad un numero spropositato di spade, ognuna di esse con la propria peculiarità e abilità speciale, rendendo quindi di vitale importanza la continua ricerca (spesso devota al crafting) di un nuovo e più potente, mezzo di distruzione.
La storia, suddivisa in due diverse "campagne" collegate tra loro, benché non eccelsa, accompagna in modo adeguato il frenetico, ma talvolta ripetitivo, gameplay, tra personaggi ben caratterizzati, enormi Boss Fight ed una piacevole colonna sonora.
Titolo decisamente di qualità dunque, visivamente eccellente e ricco di dettagli (come ad esempio il cibo consumabile, splendidamente disegnato ed animato), Muramasa si lascia giocare con piacere, anche grazie alla scelta oculata di proporre l'utilizzo di un controller classico, per coloro che come me, sono allergici agli strampalati controlli "standard" del Wii.
Talvolta eccessivo sul backtracking, spesso inserito per il solo gusto di allungare di qualche minuto un capitolo, e privo di particolare varietà, sia sulla storia che sul gameplay, l'opera della VanillaWare rimane comunque affascinante e consigliatissima, un esperienza che ogni gamer dal palato fine non dovrebbe farsi scappare.
Disponibile, se volete, anche una versione Remastered per PS Vita dal nome "Muramasa Rebirth".

Babe of the Post

Ovviamente (ovviamente!!!) Kongiku da Muramasa


See Ya!

Pazto