mercoledì 22 febbraio 2017

Selva Videocollezionistica

Sup?
Il collezionismo è un istinto ancestrale che tutti noi, chi più chi meno, portiamo dentro e questo nostro lato umano trova libero sfogo nel nobile e talvolta "dispersivo" hobby dei videogames. La quantità di materiale da collezionare è infatti mastodontica, così come la varietà dei prezzi: lo stesso gioco o console può infatti variare tranquillamente da pochi spiccioli in una bancarella, a cifre decisamente più astronomiche in un negozio o sito specializzato e questo rende la "caccia" per arricchire la nostra collezione ancora più divertente e particolare.
Molte sono le sfaccettature del collezionare videogiochi, ognuno ha il proprio concetto di collezione, le proprie regole più o meno rigide che talvolta differiscono pesantemente e quasi vanno in conflitto con quelle altrui, in un mondo con decadi di storia alle spalle e un oceano di titoli e sistemi prodotti è infatti impossibile trovare un unica via collezionistica ed ogni punto di vista, ogni regola autoimposta va rispettata, per quanto strampalata possa essa sembrare.
Il concetto più importante però è che ognuna di queste tipologie di appassionati, a modo suo e spesso inconsciamente sta facendo una cosa molto importate, preservare la storia dei videogame. Ebbene si, sappiamo tutti che ormai, grandissima parte delle console, dei vecchi computer e del software a loro dedicato stanno facendo ahimè una brutta fine, spesso letteralmente nel bidone della spazzatura. Sia per fare spazio nelle soffitte private o negli scaffali dei negozi, sia per l'avanzare incessante del consumismo, tanti, troppi "tesori" sono andati perduti per sempre: bellissime Box Art e manuali completamente decimanti ed ormai ridotti a pochi esemplari, console, home computer ed hardware ormai sull'orlo dell'estinzione, gli esempi ahimè si sprecano. E benché l'emulazione ed i vari database su internet aiutino molto, moltissimo nell'arduo compito di preservare la storia videoludica, trovo un po' triste il fatto che nel corso degli anni perderemo inesorabilmente a livello fisico molti pezzi storici di questo nostro amato hobby.
E quindi viva il retrogame, viva il collezionismo (se "sano"), viva i mercatini e gli SNES a 10-Euri buttati là. E viva anche gli emulatori, specialmente il MAME, e tutti i database carichi di informazioni ed immagini, sempre pronti a narrarci di quei capolavori ormai dimenticati dal tempo.
In conclusione, a livello personale mi ritengo un collezionista piuttosto duttile, cerco di avere nella mia ludoteca solo ciò che ho giocato o voglio giocare, prediligo i giochi nella propria confezione, possibilmente più completi possibile, senza però disdegnare gli "affari" anche se incompleti, senza focalizzarmi su una singola console, periodo storico o regione particolare. In poche parole l'importante è giocare, giocare di gusto, liberi da imposizioni e "bandiere", soffermandosi ogni tanto su una bella illustrazione, tenendo il gioco tra le mani.

In aggiunta, per terminare questo piccolo articolo, trovo un po' triste il recente uso massiccio di titoli in formato esclusivamente digitale e quindi non fisicamente preservabili, e trovo ancora più triste tutti quei giochi "online only"  che una volta spenti i server, spariranno per sempre.

Pic Of The Post

Un bel Little Samson boxato, perchè si.


See Ya!

Pazto