venerdì 12 maggio 2017

Cosa resterà di questa 360? - III

Sup?
Eccoci dunque qua per una terza, ed un pò inaspettata, parte dedicata ai migliori giochi della settima generazione in cui, oltre ad analizzare una gemma nascosta non da poco, tratterò titoli che per svariati motivi sono stati fortemente incisivi nell'evoluzione del mondo del gaming.

Spec Ops: The Line


Non giudicare mai un gioco dalla sua copertina: è questo ciò che il buon Spec Ops The Line mi ha sapientemente insegnato. Uno sparatutto in terza persona ispirato a Gears Of War all'apparenza frivolo, "ignorante" ed eccessivamente patriottico, il titolo nasconde invece in sé una storia fortemente curata, seria e profonda, ricca di stravolgenti colpi di scena che difficilmente vi lasceranno indifferenti. Un opera da giocare più per la storia che per il gameplay (in ogni caso ben realizzato) dunque, in grado di stupire e far riflettere. Un ottimo thriller psicologico di guerra in cui immergersi, probabilmente una delle migliori gemme nascoste della settima generazione. Consigliatissimo.

Rayman Origins


Gioco da me trattato più volte, il Platform 2D realizzato da Ubisoft non è solamente uno dei migliori titoli della categoria nella sua generazione, ma probabilmente, uno dei migliori giochi di piattaforme bidimensionali di tutti i tempi. Un ritmo sorprendente, un level design meraviglioso, un gameplay ed un comparto grafico quasi perfetti, Rayman Origins è un divertimento impareggiabile dall'inizio alla fine, un autentica goduria videoludica sia per gli occhi che per le orecchie, ottimo anche in co-op.

Street Fighter IV


Passiamo adesso ai titoli più influenti della generazione, iniziando subito alla grande con la quarta incarnazione del re indiscusso dei picchiaduro: Street Fighter IV.
Il titolo, benché (lo dico da subito) non sia il miglior "rullacartoni" di tutti i tempi, è comunque un gioco con un grande punto di forza: una ponderata e divertente alchimia tra vecchio e nuovo che è stata in grado di dare nuova vita al mondo dei Fighting Game e far crescere a dismisura la scena competitiva, attirando tonnellate di persone sia a praticare che tifare, come un vero e proprio sport, tale disciplina. Un gioco importantissimo per tutta la categoria dunque, divertente e ben bilanciato, consigliato sia agli esperti del genere, che ad i novizi.

Braid


Gioco molto discusso questo Braid, considerato da molti il vero messia di tutti i giochi Indie. L'opera di Jonathan Blow uscita nel 2008 su Xbox 360 ha infatti scosso profondamente il mercato e si è in breve tempo imposta come un successo di pubblico e critica, puntando in questo modo i riflettori su tutto il palcoscenico indipendente, rendendolo più serio ed autorevole, anche tra i "consolari" più convinti. Il gioco in sé è un ottimo ed intelligente Puzzle-Platform dalle atmosfere leggermente cupe, una scelta stilistica che ha fatto veramente scuola ed ha ispirato molti eredi. Divertente dall'inizio alla fine, scaltro nei suoi puzzle, competitivo sul mercato con la sua apparente semplicità, Braid ha fatto molto, moltissimo, per il mondo videoludico.

E con questo concludo la terza, piccola, parte del mio personale Best Of, preannunciando una probabile quarta "espansione" dedicata ai titoli minori, ma comunque di qualità: i secondi posti di lusso.

See Ya



Pazto