sabato 6 maggio 2017

ProtoMetroidVania

Sup?
Tra tutti i generi videoludici esistenti, il MetroidVania è probabilmente uno dei miei preferiti: c'è qualcosa di veramente unico infatti nell'ottenere nuove abilità, fare backtracking e riempire sempre più quella dannata mappa, puntando ad esplorare ogni angolo e scovare ogni segreto di quei particolarissimi universi 2D.
Il nobile genere nato dapprima con gli Action-RPG 8-Bit a scorrimento (tra i più famosi senza dubbio Zelda II The Adventure of Link, Wonder Boy III The Dragon's Trap, Metroid e Castlevania II Simon's Quest) a volte eccessivamente criptici ma decisamente avvincenti, è stato in seguito definito e migliorato da mostri sacri del calibro di Super Metroid e Castlevania Symphony of the Night che, nelle due generazioni successive, dettarono le regole non scritte di questo nuovo genere, decisamente più user friendly.
Oggi però mi trovo qui (con una tastiera che fa i capricci) per parlarvi di un gioco coraggioso e decisamente affascinate, una gemma nascosta che ahimè in pochi conoscono.

Retrologia

Shantae


Shantae è un gioco decisamente carismatico ed a modo suo controverso, approdato nel 2002 sugli schermi di un Game Boy Color ormai "obsoleto" (il nuovo e ben più potente Game Boy Advance si era infatti affermato sul mercato già da tempo) ad opera del piccolo studio WayForward Technologies, pubblicato sotto etichetta Capcom.
Graficamente il titolo, considerato l'hardware su cui gira, è letteralmente strabiliante, una vera gioia per gli occhi, probabilmente uno dei più notevoli esempi di console sfruttata al massimo delle sue capacità: tra personaggi ben caratterizzati, animazioni fluidissime ed ottimi paesaggi, il gioco non aveva veramente niente da invidiare ad i propri "colleghi" appartenenti alla nuova e ben più potente generazione. Passando al gameplay, vero e proprio punto focale di questa recensione, Shantae si impone da subito come un peculiare throwback videoludico, nel bene e nel male, alle fondamenta dei Metroidvania: l'opera della WayForward Technologies è infatti assai distante dallo stile ormai ben affermato da Alucard e Samus Aran. La caratteristica più controversa è senza dubbio l'assenza totale di una mappa, scelta che benché sia sensata e "rispettosa" nell'ottica di preservare le origini 8-Bit del genere, mi ha lasciato in più di un occasione decisamente spiazzato. Non è raro infatti perdersi nelle molteplici ed articolate schermate bidimensionali che compongono il vasto mondo del gioco, problema decisamente esasperato nei 4 complessi dungeon principali, necessari per proseguire nella storia. Come il genere impone infatti, si sbloccheranno proseguendo nel gioco nuove abilità (in questo caso, la divertente possibilità di trasformarci in diversi e ben caratterizzati animali, ognuno con skill differenti), rendendo quindi necessario un backtracking non sempre chiarissimo e portandoci dunque a creare delle mappe "fai da te" dal sapore decisamente retrò. Tralasciando l'arcaica e controversa assenza della mappa, Shantae a livello di gameplay è un titolo piuttosto saldo, immerso in un bel level design, con controlli che rispondo piuttosto bene in ogni occasioni anche se, va detto, gli hit box ed il range degli attacchi non sono sempre perfetti. Decisamente soddisfacente è invece la storia ed il suo mondo, ricco di personaggi accattivanti (ad iniziare dalla protagonista) ed atmosfere che ricordano fortemente il classico Disney Aladdin, un forte carisma che pervade costantemente il gioco in uno stile unico ed appagante, probabilmente uno dei punti forti dell'opera, aiutato anche da una colonna sonora 8-bit all'altezza della situazione.
In definitiva Shantae è una piccola gemma del passato realizzata con cura, con una difficoltà decisamente medio-alta e delle meccaniche a volte un pò troppo antiche, un gioco non per tutti quindi, ma che saprà regalare a coloro che avranno il tempo e la voglia da dedicargli delle grandi, grandissime soddisfazioni.

I sequel nel corso degli anni hanno deciso di approcciare un contesto sempre più moderno, diventando capitolo dopo capitolo dei Metroidvania, moderni ed in piena regola. Se siete dunque affascinati dalle avventure della Mezza-Genio ma fortemente contrari a certe meccaniche arcaiche, vi consiglio vivamente di gustarvi le opere più recenti di questa affascinante saga.

Babe Of The Post

Ovviamente, la nostra Mezzo-Genio preferita!


See ya!

Pazto