domenica 1 ottobre 2017

Non giudicare mai un gioco dalla Square-Enix

Sup?
Con l'uscita nei negozi di "Final Fantasy XII The Zodiac Age", remastered di "Final Fantasy XII International Zodiac Job System" a sua volta versione corretta e migliorata di "Final Fantasy XII", mi son promesso di portare a termine quel dodicesimo capitolo della saga da me al tempo snobbato con un certo pregiudizio. Eccovi dunque il risultato della mia esperienza.

Final Fantasy XII


Molti non sanno che dietro la creazione del dodicesimo capitolo della serie, si cela l'ultimo regalo mosso da Sakaguchi alla sua creatura: prima del suo sofferto licenziamento difatti, il padre della saga aiutò a mettere in piedi il team che sarebbe poi divenuto l'artefice di Final Fantasy XII, ed è forse anche per questo che il titolo  porge a suo modo un forte rispetto al materiale originale, prendendolo sempre come esempio ma non imitandolo malamente, intraprendendo una strada sì affine, ma sostanzialmente diversa.
Le varie influenze "FinalFantasiane" infatti furono mischiate all'universo parallelo della serie Tactics da un abile Yasumi Matsuno, che benché artefice della storia e del suo mondo, non fu in grado di dirigere in maniera completa il suo sviluppo a causa di gravi problemi di salute.
Il resto del gioco dunque fu preso in mano da Hiroyuki Ito, Hiroshi Minagawa ed Akitoshi Kawazuvu, volti storici della serie con una grande esperienza sulle spalle, affiancati dalle composizioni musicali di un eccellente Hitoshi Sakimoto, che benché profondamente diverso dal maestro Uematsu, seppe trovarsi perfettamente a suo agio nell'ambientazione del dodicesimo capitolo della saga, creando delle composizioni impeccabili, fatto che comunque non stupisce visto i suoi precedenti ed ottimi lavori nell'universo tattico della Fantasia Finale.
Un gioco dunque diverso e con una realizzazione leggermente travagliata alle spalle, problema che ha infatti portato ad una storia con svariate lacune e degli aspetti di gameplay non curati fino in fondo.
Benché il mondo sia infatti vivo ed unico nella sua visione multietnica, stessa cosa non si può dire per i personaggi troppo spesso non sviluppati a dovere, in una storia oltretutto non sempre chiara e curata che a volte si dimostra piuttosto debole. Il presunto protagonista della storia è l'emblema di questo problema: Vaan è infatti poco più che un avatar del giocatore che troppo spesso non ha vere e proprie ragioni per combattere le varie battaglie personali degli altri, e meglio curati, personaggi del gruppo.
Il sistema di combattimento d'altro canto risulta piuttosto divertente e riesce ad innovare in maniera intelligente e rispettosa lo storico sistema ATB con la possibilità di controllare direttamente lo spostamento del personaggio tra i vari turni e l'aggiunta di poter completamente programmare l'intelligenza artificiale dei propri compagni (tranquillamente utilizzabili comunque a nostro piacimento), tramite il sistema Gambit. Spariti invece i combattimenti casuali, e con mio dispiacere, anche la World Map: il mondo di gioco è infatti un agglomerato di "micro sezioni" che collegano tra loro le varie località, una pecca molto amata da Square-Enix che rende il mondo decisamente più piccolo, limitato e meno libero, un vero passo indietro rispetto alle altre interessanti novità.
Stramba è anche la gestione del contenuto degli scrigni, totalmente randomica, ed il sistema di skill dei personaggi, totalmente "aperto" e customizzabile, scelta che rende i personaggi fin troppo autosufficienti e non distinti tra di loro, "difetto" (da me in ogni caso non troppo odiato) corretto comunque nelle varie riedizioni del gioco, grazie ad un sistema di classi più statico e definito, ottima invece la grafica (probabilmente una delle migliori su Playstation 2) e le molte attività secondarie.
Quel che resta è quindi un buon Jrpg, diverso ma rispettoso verso la serie originale, che non stupisce e talvolta fa storcere il naso, ma che nonostante tutto riesce a divertire e coinvolgere. A tratti poco rifinito ma in generale più che sufficiente, Final Fantasy XII è un acquisto consigliato a chiunque sia appassionato del genere, in qualsiasi sua incarnazione.
Attualmente, il miglior "nuovo" Final Fantasy.


See Ya!

Pazto